Home Blog Page 1141

Martedì 3 dicembre, la presentazione di “Zero Barriere”

0

Martedì 3 dicembre, alle ore 11.00 nella sala conferenze della Biblioteca Comunale G. Carducci di Città di Castello, la presentazione alle scuole ed alla cittadinanza del gioco “Zero Barriere”, realizzato dalla Fondazione Villa Montesca in collaborazione con l’Istituto del Marchio Zero barriere. All’incontro parteciperanno il prof. Angelo Capecci, presidente della Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca, Rossella Cestini, assessore alle Politiche Educative del comune tifernate e l’ing. Mario Tosti, coautore dell’Antologia dell’accessibilità”

Commenti

Anghiari di natale 2019 Tra gli eventi spiccano il Video Mapping nel centro storico su Leonardo Da Vinci e “Anghiari si Accende” con le luminarie

È stato presentato questa mattina nella conferenza stampa che si è svolta all’interno della Sala del Consiglio del Comune di Anghiari il calendario degli eventi promossi per il Natale ad Anghiari. Tante le iniziative organizzate dal Comune in collaborazione con l’Associazione Pro-Anghiari, il Centro Commerciale Naturale Le Vie di Anghiari e il Museo della Battaglia e di Anghiari, grazie al sostegno degli sponsor (Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo, Busatti, Caffè River, Light Progress), di Confesercenti e la partecipazione della Filarmonica P. Mascagni di Anghiari.
Iniziative legate alla tradizione come il “Ceppo in Piazza” il 24 dicembre, i mercatini di Natale in Via di Ronda e Piazza Baldaccio ed “Anghiari si accende” con il centro storico del paese che nelle serate di sabato 14, domenica 15 e giovedì 26 dicembre sarà illuminato dalle suggestive luminarie. In queste occasioni ci sarà anche la visita guidata dal titolo “Neque Lux Sine Umbra” alla scoperta di Anghiari e della sua storia con i racconti di Eugenio Papini. La novità più significativa di questo Natale riguarda i VIDEO MAPPING su Leonardo Da Vinci con la proiezione in quattro punti del centro storico del paese di immagini dedicate al Genio di Vinci ed alla Battaglia di Anghiari: sulle mura antiche, sul campanile, in Piazza Mameli e in Piazza Baldaccio.
Le iniziative per il Natale 2019 cominceranno sabato 7 dicembre alle ore 10:00 al Ponte alla Piera con la sgusciatura all’antica maniera delle castagne essiccate nel vecchio “metato” e vivranno poi nel pomeriggio alle ore 18:00 in Piazza Baldaccio l’inaugurazione ufficiale con l’apertura della “Casetta di Babbo Natale”, l’accensione dell’Albero di Natale con l’esibizione della Banda della Filarmonica P. Mascagni e il primo “video mapping” su Leonardo Da Vinci.
Tra gli eventi in programma da segnalare anche il “trenino” per bambini nelle domeniche prima di Natale, la Sacra rappresentazione dei Quadri Viventi il 10 dicembre, i concerti nella Chiesa della Propositura del 20 e del 28 dicembre, la musica dei Papillon Vintage Band in Teatro ed il Live Painting in Piazza Mameli domenica 22 dicembre, la conferenza su Leonardo Da Vinci prevista il 28 dicembre al Museo della Battaglia e di Anghiari, la Mostra dei Presepi al Ponte alla Piera, le cene suggestive di sabato 14 e domenica 15 dicembre nei ristoranti del centro storico aderenti a Vetrina Toscana, lo shopping nei negozi del paese e gli eventi musicali di inizio gennaio.
“Tante iniziative – come sottolineato dal sindaco di Anghiari Alessandro Polcri – per vivere nella maniera migliore il clima di festa di questo Natale. Accanto agli eventi che fanno parte ormai da tanti anni della nostra tradizione abbiamo previsto importanti novità. La principale è dedicata nel cinquecentenario dalla sua morte a Leonardo con il Video Mapping che mette in risalto attraverso grandi immagini il Genio di Vinci e la Battaglia di Anghiari in quattro punti del centro storico. Il video mapping si svolgerà ogni weekend e sarà sicuramente un evento importante ed innovativo. Il paese sarà uno spettacolo di immagini, di colori e di luci artificiali che poi con Anghiari si Accende lascerà spazio alle luci naturali delle candele, regalando una cartolina molto suggestiva”.
Sulla stessa linea le parole del presidente dell’Associazione Pro-Anghiari Piero Calli e di Elida Bianchi, presidente del Centro Commerciale Naturale Le Vie di Anghiari. “Per il Natale 2019 abbiamo pensato a tante novità che possano rendere ancora più magica l’atmosfera di Anghiari. L’inizio degli eventi è previsto per il 7 dicembre e riguarderà poi tutti i fine settimana e i giorni festivi. Sarà un mese ricco di iniziative per un Natale ad Anghiari davvero da non perdere”.

Commenti

Alla Rocca il 7 dicembre l’inaugurazione della mostra “TREARTISTEDUE”

Sabato 7 dicembre, alle ore 17, alla Rocca di Umbertide verrà inaugurata la mostra d’arte contemporanea “TREARTISTEDUE”. La mostra, curata da Giorgio Bonomi, si riallaccia a quella allestita nel 2016, proponendo anche questa volta tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche: Tonina Cecchetti è scultrice, Lucilla Ragni pittrice e Adriana Festa fotografa. Con tre “personali” queste artiste (due umbre e una lombarda) offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea, dalla figurazione all’astrazione, alla fotografia d’arte.
Le sculture di Tonina Cecchetti, a tutto tondo o a muro, sono realizzate principalmente con la terra cotta e la ceramica cui si aggiungono vari materiali (dall’oro alla tela, dal cuoio al metallo). Le sue opere esprimono sempre una forte ironia che, a volte, rasenta il cinismo, però mai in senso cattivo. L’artista vuole stimolare lo spettatore al pensiero, alla riflessione e a vedere, così, ciò che l’apparente “bellezza” o “tranquillità” spesso nascondono. Fin dai titoli i lavori di Cecchetti appaiono “spiazzanti” e, oltre la ludicità delle parole, pongono sempre problemi seri e fondamentali nel pensiero umano.
Adriana Festa lavora con la fotografia soprattutto su due filoni: l’autoritratto e le architetture. Qui si presentano le seconde le quali sono riprese per parti, per particolari. Festa predilige grandi strutture come i ponti di cui fotografa dei “pezzi”. Così l’immagine risulta non già come la raffigurazione esatta dei soggetti fotografati ma come un quadro astratto (geometrico): gli elementi architettonici divengono forme che si vedono nella pittura astratta classica (poligoni regolari e irregolari, linee, sovrapposizioni eccetera), le luci appaiono come elementi compositivi fondamentali. Quindi è evidente che siamo di fronte a fotografie non di reportage bensì come arte visiva creativa simile alla pittura.
Lucilla Ragni opera con la pittura, la scultura, l’installazione, realizzando sempre lavori complessi sia formalmente che concettualmente. Le sue opere, oltre alla composizione e all’immagine, spingono, invogliano lo spettatore al tatto, sono una sorta di “opere da toccare”. I materiali, opportunamente trattati e manipolati, plasticamente e cromaticamente, si danno sempre in modo lirico, serenamente pensosi, e scandiscono, con la lievità dei movimenti, il tempo dei sentimenti, della memoria e della speranza.
L’esposizione sarà inaugurata alla presenza dell’assessore alla Cultura Sara Pierucci, del curatore Giorgio Bonomi e delle artiste.
Sabato 4 gennaio 2020 alle 17 è in programma la presentazione del catalogo dell’esposizione, con i testi del curatore e le immagini delle opere, singole ed ambientate nei suggestivi spazi della Rocca di Umbertide.
La mostra, organizzata organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide con il contributo di Regione Umbria, sarà visibile dal martedì alla domenica, compresi festivi dalle: 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30). Chiuso il lunedì.

Commenti

Inaugurata la “Delirium Room”, il San Donato è tra i primi in Italia

Si chiama “Delirium Room” ed è un progetto di rilievo scientifico internazionale per la presa in carico di persone in stato confusionale acuto, detto anche “delirio”, o con disturbi comportamentali in demenza. Se ne è dotato l’ospedale San Donato di Arezzo, il primo in Toscana e uno dei pochi in Italia ad aver portato avanti questo progetto importante e multidisciplinare.
La presentazione alla cittadinanza e alla stampa è stata effettuata questa mattina. Erano presenti il direttore sanitario della Sud Est Simona Dei, il direttore dell’ospedale Massimo Gialli, il direttore della Geriatria di Arezzo Mario Felici, il direttore della Geriatria di Pistoia Carlo Biagini, il direttore della Zona Distretto Evaristo Giglio e il direttore della Geriatria del Sant’Orsola di Bologna Maria Lia Lunardelli, la maggiore esperta a livello nazionale sull’argomento, coordinatrice della prima “Delirium” in Italia. In prima fila, i vari primari e i donatori che hanno contribuito alla raccolta fondi per sostenere l’allestimento della stanza, in particolare il Calcit, la famiglia di Giancarlo Felici, il Collegio dei Geometri della provincia di Arezzo (presente con il presidente Gianni Bruni e i consiglieri Stefano Bacciarelli ed Antonello Corsi) e la signora Hopkinson Joan Margaret. La Asl ha provveduto ai necessari lavori di ristrutturazione.
“Il delirio è una patologia tempo dipendente – ha dichiarato Felici – Questo significa che più si prolunga la sua fase e più danni vengono causati al cervello. Per questo è importante avere un luogo dove, evitando i farmaci antipsicotici che generano perdita di autosufficienza, si possa gestire la fase acuta, con accanto un familiare che può restare in stanza giorno e notte. Nessun sedativo ma accorgimenti, strumenti e attività che rilassino il paziente: luci colorate, colonne con bolle d’acqua interattive, musicoterapia, una culla che accoglie in sicurezza il paziente. La multisensorialità, con stimolazioni visive, tattili e ludiche, non è un gioco: ha un fondamento scientifico importante e il suo utilizzo permette di uscire dalla fase di delirio e di fare rientro a casa in tempi più brevi. La “Delirium Room” non ha, volutamente, niente di ospedaliero. Si tratta di un ambiente familiare, con arredi accoglienti, colori pastello, c’è un impianto per la musica, la tv, l’orologio e il calendario, perché il paziente non deve sentirsi disorientato. C’è un angolo adibito ai pasti, con una tavola dove pranzare e cenare con il familiare. La notte si è liberi di alzarsi, guardare la televisione, prepararsi una bevanda calda, svolgere attività ludica secondo programmi di terapia occupazionale”.
“La Delirium room, nonostante il nome, non è solo una stanza, per quanto speciale. Si tratta di un progetto assistenziale che mette al centro dell’attenzione dei professionisti e della struttura ospedaliera una condizione, come il Delirium, molto frequente nei ricoverati, soprattutto anziani – ha spiegato Lunardelli – Questa sindrome è espressione di molteplici condizioni cliniche, alcune delle quali anche molto severe, il cui mancato riconoscimento e gestione può avere conseguenze negative per il paziente, per la famiglia e per i servizi sanitari. Nella nostra esperienza a Bologna la “Delirium room” ha permesso di sviluppare una maggiore consapevolezza del problema e una collaborazione tra il team geriatrico e gli altri reparti sia sul piano clinico sia su quello professionale”.
“Il Delirium riguarda quasi un anziano su 4 ricoverati in ospedale – ha spiegato Biagini – Si può manifestare nella forma iperattiva (stato di agitazione), nella forma ipoattiva (fino allo stato soporoso, spesso non diagnosticato) o nella forma mista (alternanza stato iperattivo/stato ipoattivo). Da alcuni anni, per il trattamento, sono state proposte le “Delirium Room”, che consentono di accogliere il paziente insieme al proprio caregiver, che può collaborare in maniera continuativa con il personale di assistenza ed essere al tempo stesso beneficiario di un programma di educazione e counselling. Secondo me c’è ancora troppa poca sensibilità nel confronto di tale problematica. Merito quindi a Mario Felici che con perspicacia è riuscito a realizzare la Delirium Room nella Geriatria di Arezzo e ringrazio per avermi invitato all’inaugurazione”.
La presenza di delirio e di demenza in ospedale ha un impatto sfavorevole, sia a breve che a lungo termine e comporta: un aumento della mortalità del 30-40% nell’arco di 90 giorni; un aumento dei tempi di degenza; un peggioramento del quadro cognitivo nell’arco di 3-6 mesi; un aumento di 5 volte del rischio di complicanze nosocomiali e dei rischio di istituzionalizzazione pari al 30-40%; un aumento del rischio di ri-ospedalizzazione entro 30 giorni; effetti negativi su operatori e familiari. Inoltre, studi documentano un’incidenza di delirium pari al 28,5% nei ricoverati in Neurologia,al 24,7% in Geriatria, al 21,2% in Medicina, al 20,6% in Ortopedia e al 14% in Riabilitazione.
“Per il Calcit si tratta di una donazione che va a sostenere persone fragili, quindi con un valore che va oltre l’impegno economico – ha commentato Sassoli – Impegno economico complessivo importante (circa 50.000 euro) sommando i costi dei .lavori di ristrutturazione sostenuti dalla Asl sud est e la donazione degli arredi da parte dei cittadini. Inoltre, offrire nuovi servizi che fino ad oggi non erano presenti nel nostro ospedale, è il motivo per cui questa città è impegnata da oltre 40 anni, ponendo particolare attenzione ai bisogni della salute di tutti i cittadini”.
“Il progetto Delirium Room dell’ospedale di Arezzo – ha concluso il direttore sanitario Dei – rende possibile lo sviluppo di un modello assistenziale continuo nella rete Ospedale-Territorio della Zona Arezzo-Casentino-Valtiberina, integrando la rete ambulatoriale della demenza con il Pronto Soccorso e la gestione del ricovero ospedaliero in setting specifici. La collaborazione continua fra il team multidisciplinare territoriale esperto in demenza e quello ospedaliero rappresenta la vera integrazione fra ospedale e territorio per una patologia che vede coinvolte moltissime famiglie nella cura dei loro cari”.

Commenti

CUS Perugia: ancora soddisfazioni dalla disciplina del Karatè

0

La stagione sportiva federale si conclude come di prassi con gli esami di graduazione momento atteso con gran rispetto da atleti e tecnici di tutta Italia convocati al Centro Olimpico Federale Fijlkam ad Ostia per sostenere .

Il Cus Perugia si é presentato all’appuntamento con la pattuglia di tecnici capitanati dai maestri Andrea Arena e Anna GraziaBaldelli. Grande soddisfazione per la polisportiva umbra che oltre a poter annoverare nei suoi quadri dei tecnici di alta graduazione anche i complimenti ricevuti dalla Commissione nazionale per l’ottima preparazione dimostrata dagli esaminati. Acquisiscono il quinto dan: Daniela Bianconi e Francesca Monacchia mentre si fregiano del quarto dan Serena Dragoni e Giovanna Sabia.

Parla il tecnico perugino “Forse siamo diventati uno dei club con il maggior numero di tecnici di alta graduazione, sono davvero soddisfatto dalla prova delle ragazze ma ancor di più per i complimenti ufficiali ricevuti dal Presidente della commissione che si é volutamente congratulare per l’ottimo livello dimostrato dai nostri tecnici. E’ un appuntamento importante che stiamo preparando da diversi mesi e non sarà certo un punto d’arrivo ma come sempre un trampolino per poter continuare a crescere.”.

Fa eco la maestra Anna Grazia Baldelli “Sono state davvero brave le nostre ragazze, sia nei fondamentali che nelle prove libere. Malgrado gli impegni lavorativi, i corsi in palestra sono riuscite ad essere costanti nel ritagliarsi del tempo per poter preparare e sostenere questi esami nel miglior modo possibile e senza dubbio ci sono ampiamente riuscite. Una gran soddisfazione non solo per loro ma per tutto il gruppo che ha contribuito alla riuscita del prestigioso risultato.”

Commenti

Riscaldamento edifici comunali e cambiamenti climatici: ODG di Lignani (Fd’I)

PREMESSO

che l’ultima variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale in data 28 novembre 2019 ha registrato un forte aumento dei costi di riscaldamento per gli edifici di competenza comunale

che il costo per il 2019, tra palazzi comunali , scuole primarie ed asili è lievitato da 820000 euro per il  2018 a 983000 euro per il 2019

che detti costi sono determinati sia dal clima che dai costi energetici

che detti costi non sono solo di natura economica ma rappresentano anche un impatto nell’ambiente visto l’aumento di emissioni

che in ogni caso un aumento del 20 per cento deve determinare azioni concrete di contenimento dei costi

che ad oggi si susseguono scioperi e manifestazioni contro il cambiamento climatico che puntano l’indice contro Governi ed Istituzioni che hanno comportamenti non conformi alla salvaguardia dell’ambiente e Città di Castello potrebbe mettersi concretamente all’avanguardia di dette problematiche con un piccolo/grande gesto

che la normativa e i regolamenti vigenti fissano nel periodo 1 ottobre – 30 aprile il periodo di accensione degli impianti e 18 gradi centrigadi/22 gradi centigradi l’intervallo entro il quale tarare detta accensione fatte salve deroghe legate alla stagionalità

                  IL CONSIGLIO COMUNALE DI CITTA’ DI CASTELLO

                                   IMPEGNA

A) il Sindaco e la Giunta ad un’azione concertata con gli uffici competenti tesa ad azioni di risparmio energetico

B) di confrontarsi con gli Uffici competenti e con le organizzazioni sindacali per prevedere un’accensione degli impianti nei palazzi comunali comunque non prima del 16 ottobre e non oltre il 15 maggio

C) di prevedere conseguentemente e  in via sperimentale   per la durata di un mese l’accensione degli impianti tarandola con un grado inferiore rispetto ad oggi valutando poi successivamente lo stato di benessere psicofisico del personale

D) di sensibilizzare, in un momento di cambiamenti climatici e di forte interesse sul futuro  del pianeta, il personale del Comune di qualsivoglia settore a farsi parte attiva, protagonistica e diligente per azioni in tal senso, anche al fine di implementare ruolo, onorabilità e percezione verso gli stakeholder dell’impiegato pubblico

E) di prevedere dette azioni anche nei confronti dei bambini delle scuole e dei loro genitori attendendo da loro  positivi riscontri prima di procedere a qualsivoglia rettifica negli istituti di competenza comunale

Città di Castello, 2 dicembre 2019

Il Consigliere proponente

Andrea Lignani Marchesani

Commenti

Pallavolo serie C/F: ancora un punto per il Città di Castello

Torna al palaioan il Città di Castello femminile di serie C e cede per 3/2 al Fossato volley dell’ex tecnico tifernate Andra Madauo Diaz; partita intensa con scambi prolungati e con risultato sempre aperto. Nel primo set partono bene gli ospiti ma con una bella rimonta le tifernati riescono ad impattare e lottano punto a punto per poi cedere però ai vantaggi (26/28). Secondo set le biancorosse acquistano fiducia dei propri mezzi; la frazione e lottata al massimo e con ottime giocate e buoni attacchi si va sul 1 a 1. Nel terzo set il team del Fossato, che nei momenti topici applica la maggior esperienza delle proprie atlete, riesce ad imporre il proprio gioco e con buoni attacchi sia dal centro che dalle bande mette in difficoltà le padrone di casa e passa in vantaggio sul 2/1 nonostante le varie sostituzioni apportate al sestetto da mister Brizzi che non si scoraggia e coadiuvato da Caterino, parla con le atlete del suo team e dopo uno scambio di giocate punto a punto, crea un gap importante che riesce a portare fino alla vittoria del quarto set ed andare a giocarsi la vittoria al tie-break. Intanto un punto in classifica è stato conquistato e questo dà la carica alle ragazze biancorosse che trovano in Mariottini Victoria un ottimo terminale da punti, Mearini in regia gestisce bene il gioco ed un plauso va a Francesca Caselli, debutto casalingo per lei in questa stagione essendo rientrata da poco dal periodo di studi all’estero e messasi subito a disposizione del club giocando in un ruolo difficile come quello della centrale. L’inizio del tie-break, il secondo in due gare consecutive per le giovani tifernati, non è proprio come il tecnico sperava; troppa tensione attanaglia le proprie atlete che sbagliano molto e vanno al cambio

di campo in netto svantaggio; Brizzi ruota la rosa a disposizione per invertire il trend ma Fabriano vola e chiude sul 15/7 e festeggia la vittoria.
Città di Castello, 01/12/2019 ore 17.00 palasport Andra Joan 
CITTA’ DI CASTELLO – FOSSATO VOLLEY ……. 2 / 3 
(26/28 25/23 21/25 25/18 7/15
CITTA’ DI CASTELLO:. Boni 2, Montacci 2, Caselli 7, Mearini 5, Alivernini 6, Poccioni (l1), Senesi 10, Ferrini, Bruschi, Mariottini 24, Pettinari, Traversini (L2). All. Brizzi – ass. Caterino – dir. Mandrelli 
FOSSATO VOLLEY: Cardoni, Cibruscola, Fattorini, Fecchi, Gresca, Iannone, Mosconi, Riso, Rossi, Zugarini, Bellucci (L1), Monacelli (L2). All. Madau Diaz – dir. Bellucci 

Commenti

Circolo Accademia degli Illuminati: Gregorio Anastasi è il nuovo presidente

Il Consiglio di Amministrazione del Circolo Tifernate-Accademia degli Illuminati, nella sua ultima seduta, ha nominato il nuovo Presidente della secolare Istituzione Tifernate, fondata nel 1650 e magnifico esempio di civismo, nella persona dell’Avv. Gregorio Anastasi che ricopriva la carica di Vice Presidente; nella medesima riunione è stato nominato Vice Presidente il Dr. Simone Salcerini. Le nomine si sono rese necessarie in seguito alle dimissioni da Presidente del Dr. Stefano Santinelli. Il Consiglio ne ha preso atto ed ha rivolto al suo indirizzo parole di ringraziamento per il lavoro svolto durante gli anni del suo incarico. Sono rimaste invariate le altre cariche, Segretario: Dr. Gabriele Tasegian, Cassiere Economo: Dr. Giovanni Pambianco e Contabile: Avv. Pietro Paolieri. Nel suo primo intervento, il neo Presidente eletto ha precisato che il suo impegno sarà prevalentemente rivolto allo sviluppo culturale della Comunità locale promuovendo tutte le iniziative che a questo possano concorrere. Dovranno essere continuati e rafforzati i rapporti di collaborazione con il Comune insieme al quale, anche in passato, sono state intraprese iniziative ed organizzati eventi che hanno favorito una crescita culturale della nostra Città. Ha ringraziato al riguardo l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco Luciano Bacchetta.Il Presidente ha voluto ricordare anche la passata e recente storia del Circolo Tifernate così come riportata nella pubblicazione “L’Accademia degli Illuminati e il suo Teatro” di Angelo Rosini: “Nel 1939, ridottosi il numero degli Accademici, e non potendo per ovvii motivi continuare da soli l’attività del Teatro, l’allora Presidente Commendator Amedeo Corsi si decise al grande passo, cioè di cederlo al Comune di Città di Castello. Ma se gli Accademici degli Illuminati, di spontanea volontà, avevano donato il Teatro, non per questo l’Accademia morì, continua a vivere grazie sempre al Gr. Uff. Amedeo Corsi per giungere fino ai giorni nostri. Nel febbraio 1967, l’Accademia degli Illuminati consegna al Circolo Tifernate la sua gloria, i suoi cimeli, investendo il Consiglio Direttivo a mantenere viva l’antica tradizione”.

Commenti

Ultimo ciclo di conferenze legate all’archeozoologia, organizzate dal Cesq

Il CeSQ – Centro Studi sul Quaternario di Sansepolcro, in collaborazione con il Museo Civico di Sansepolcro, il Comune di Sansepolcro e l’Università di Siena ha organizzato un ciclo di conferenze legate all’archeozoologia dal titolo “Gli animali nella storia dell’uomo – le ossa raccontano”.


Dopo tre interessanti appuntamenti, il ciclo si concluderà sabato 7 dicembre alle ore 17.00 con la presentazione delle indagini di archeozoologia relative a due importanti siti archeologici del territorio di Sansepolcro.

Il dott. Jacopo Crezzini dell’Università di Siena interverrà con una conferenza su Strategie di insediamento durante l’età dei metalli nell’alta Valtiberina. Analisi dei resti faunistici provenienti da Trebbio e Gorgo del Ciliegio”.

La conferenza è ad ingresso libero e si terrà presso la Biblioteca Comunale di Sansepolcro.

Commenti

Forestazione urbana: le piantumazioni sono iniziate

Ieri, Sabato 30 novembre, il primo gruppo di cittadini ha messo a dimora 26 piante tra cui allori, biancospini, sorbi, querce e corbezzoli.
Abbiamo scelto di iniziare con il percorso pedonale Venanzio Gabriotti, in onore del nostro concittadino, simbolo di libertà e resistenza!

Per Fare Un Albero è un progetto di forestazione urbana creato e promosso da UniAmoCdC, il movimento dei cittadini Tifernati uniti per il cambiamento. L’iniziativa ha l’obbiettivo di unire i cittadini, le aziende e le istituzioni locali in un’azione collettiva volta a migliorare le condizioni sociali e ambientali.

Commenti

Pallavolo serie B/M: San Giustino riprende la marcia, netta la vittoria con Cesena

Torna il sereno a San Giustino: i boys altotiberini vincono 3- 0 contro Energiafluida Cesena (FC).Il primo set vede le due squadre equilibrate procedere passo passo. Momento cruciale arriva a metà parziale quando Ermgroup San Giustino affila gli artigli e stacca gli avversari. Ma Cesena non molla e approfittando di qualche errore dei padroni di casa, aggancia gli altotiberini 18-18. Ermgroup San Giustinosi rimbocca le maniche e nonostante qualche defaillance strappa il set 25-23.I padroni di casa sembrano aver perso la concentrazione concedendo qualche punto sul principio del secondo parziale. Sulla falsa riga del primo, le due squadre procedono in equilibrio fino al 13esimo punto siglato da Valla R., che permette di staccare gli avversari. Il palazzetto si scalda e i boys di San Giustino con lui. Non li ferma più nessuno; Puliti L. allunga le distanze 19-13. Recupera qualche punto Cesena ma con il muro di Stoppelli D. i padroni di casa si impongono 25- 22.Il terzo set parte con due punti di Benedetti L. ma Cesena non si perde d’animo, riscrivendo a passare in vantaggio. Ancora un punto di BenedettiL. determina il ritorno alla parità 9-9. Con due ace di Valla R. e il potente attacco di Puliti L. si torna in vantaggio 13-10. I boy di San Giustino hanno decisamente ritrovato il giusto spirito e riescono ad essere maggiormente incisivi. Niente può fare Cesena di fronte ai padroni di casa che chiudono il set 25- 18 con l’attacco di Benedetti L., aggiudicandosi l’incontro 3-0.Al termine della gara Cesaroni G., centrale di Ermgroup San Giustino ha rilasciato la seguente dichiarazione: “E’ stata una partita sicuramente positiva per noi, perché venivamo comunque da una prestazione abbastanza negativa, quella di Forlì. Serviva il risultato pieno da portare a casa; siamo stati bravi a mantenere la concentrazione. Queste sono partite facili quando si mantiene la giusta attenzione. Noi l’abbiamo mantenuta. Qualche difficoltà in ricezione ma alla fine abbiamo riportato a casa tre punti e questo era l’importante.”

Ermgroup San Giustino- Energiafluida Cesena: 3- 0 (25-23; 25-22; 25-18)


Ermgroup San Giustino: Sitti A., Cesaroni G., Benedetti L. 6, Antonazzo D. 2, Stoppelli D. 10, Celli S., Giunti G., Valla R. 15, Puliti L. 22, Di Renzo (L) 1. All. Sideri

E.Energiafluida Cesena: Gherardi L. 1, Grottoli L. 4, Venturini L. 3, Aldini M. 3, Bellomo M. 2, Sirri F. 11, Mazzotti M. 9, Muccioli E. 3, Maretti L. 3, Pieri L. (L). All. Forte F.

Commenti

Oggi l’inaugurazione della “mostra internazionale di arte presepiale”. Sono oltre 200 gli espositori

La città del presepio. Oltre 200 espositori provenienti da tutta Italia e da varie associazioni presepistiche a Città di Castello per impreziosire ancora di più un’edizione speciale della “Mostra Internazionale di arte presepiale “, rassegna unica nel suo genere, che quest’anno festeggia il ventennale, un traguardo importante. Con il taglio del nastro, questo pomeriggio alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente Cei, del sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, di Monsignor, Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, del presidente dell’associazione ‘Amici del Presepio Gualtiero Angelini’, Lucio Ciarabelli, del Vescovo, Monsignor, Domenico Cancian e di numerose autorità istituzionali, civili e militari, fino al 6 gennaio 2020, la città del maestro Alberto Burri, si trasforma in una vera e propria ‘cittadella del presepe’. “Plaudo a questa iniziativa che si ripete ormai da anni, sempre con arricchimenti ulteriori e allusioni suggestive e significative ai temi più attuali. Quest’anno si pone anche l’accento sul tema delle discariche, sia come riferimento concreto, sia come valore simbolico, metafora di quelle periferie umane su cui Papa Francesco non si stanca di mettere l’accento”, e’ quanto dichiarato dal Cardinale, Gualtiero Bassetti, nel corso della visita ai presepi esposti nella cattedrale ed in particolare soffermandosi accanto al presepe del maestro, Paolo Durante, lo stesso che lo scorso anno realizzò il presepe degli sbarchi dei migranti a Lampedusa. “Generosità in discarica”, questo il titolo eloquente dell’opera unica di questo genere, è un presepe che sorge accanto a rifiuti, vecchie auto, ferro arrugginito che ripropone temi di forte impatto sociale come la salvaguardia dell’ambiente, il degrado delle periferie cittadine, gli ultimi, i senzatetto con un messaggio di speranza per chi crede e non solo. “In una cava dismessa, alcune famiglie di poveri disperati trovano rifugio in una baraccopoli. Nella stessa cava, proprio adiacente alle baracche, c’è una discarica a cielo aperto, dove ogni mattina le stesse famiglie cercano qualcosa da mangiare. Eppure, in questo posto infernale, a Natale questi poveracci non dimenticano di allestire “Il Presepe” , e un bambino affamato riesce persino a provare pietà per un povero gattino ferito e infreddolito. Gli dona la sua merendina trovata nella discarica.”, è quanto scrive Durante, con una toccante poesia allegata al presepe “metropolitano” che può candidarsi a pieno titolo a rappresentare attraverso la natività e l’arte che la raffigura il momento attuale che la società contemporanea sta attraversando. “Un accento e un’attenzione più che mai urgente verso la nostra comune umanità e verso la nostra vita – ha proseguito Bassetti – in questo pianeta, amato e sofferente, alla cui salute ognuno di noi è chiamato a contribuire con i propri comportamenti. Questa mostra, un presepe di presepi, da visitare uno ad uno e coralmente, sia come singoli oggetti d’arte sia nella loro narrazione complessiva, rappresenta benissimo l’importanza di aver cura dell’immenso presepe che è la terra, dove ogni istante si consumano delitti e ingiustizie, ma ad ogni angolo, anche in mezzo al mare, anche nei barconi dei derelitti, si assiste al miracolo della nascita di bambini e al rifiorire di segni di speranza, di impegno e di vitalità. Bisogna saperli vedere e coltivare, come fecero i Magi, che, pur ammantati di sapienza antica, all’occorrenza seppero servirsene per spogliarsi dell’«uomo vecchio», per mettersi al servizio di Chi incarnava la Vita vera, l’autentica novità. Esprimo dunque gratitudine a chi ha ideato l’evento e a chi ci si impegna fattivamente, sia i singoli sia l’intera comunità di questa bellissima e storica Città di Castello, di cui la mostra valorizza una volta di più ogni angolo. Il mio augurio natalizio – ha concluso il Presidente della Cei – si rivolge a tutti, inclusi i visitatori, perché si possa ripartire da questo Natale per imparare a vedere e rinvigorire tutti i segni di bene e di vita sparsi nel mondo”. Nella Cripta del Duomo si potranno ammirare le opere dei più grandi artisti del settore provenienti dalle scuole di Napoli, Bergamo, Palermo, Avellino, oltre che sardi, toscani ed umbri, capitanati dall’associazione Amici del Presepio “Fabio Carbonari” di Cascia ed altri artigiani maestri di questa secolare arte. Partecipano, inoltre, varie associazioni aventi capofila l’Associazione Italiana Amici del Presepe sezione Napoli con la quale è iniziata la collaborazione sin dagli esordi. Questa edizione vedrà alla consueta prestigiosa location del Duomo nella centralissima piazza Gabriotti aggiungersi anche Palazzo Vitelli di Sant’Egidio, dove con il patrocinio e sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, verrà proposto un evento di grande respiro culturale, poi San Apollinare in Via del Popolo dove, nella chiesa sconsacrata, sono collocate due eccezionali opere, “I personaggi e il presepe Napoletano di Giuseppe Ercolano” (Meta di Sorrento). Una mostra itinerante attraverso edifici storici rinascimentali ricchi di fascino e suggestione che accompagna il visitatore (con un biglietto unico di accesso di 2,50 euro, 10-12,30 e 15,30-19,30 feriali e festivi) in un tour di rara bellezza e suggestione, inserito in una mappa cittadina con ben 15 “location” dove ci sarà la presenza di un presepe a fare da cornice ad una manifestazione unica nel suo genere. La mostra è gestita dall’associazione presepistica locale, intitolata al compianto e appassionato fondatore, “Gualtiero Angelini”, che ogni anno realizza 25 opere da esporre. Presenti raccolte private di artisti provenienti dalla Toscana e dalla Campania, la collezione Casillo, Bonechi, Dini, Arxaia e una sezione sarà dedicata ai pittori tifernati. Tornano gli amici di Cascia con l’Associazione Carbonari che dopo il terremoto hanno sospeso le attività e presentano un presepe tradizionale allestito per l’occasione. Si possono ammirare i tappetari di Camaiore con un lavoro a mosaico di segatura colorata che verrà completato durante l’inaugurazione. Alla mostra partecipano nella sezione appositamente allestita, le scuole, gli asili e le associazioni di assistenza per disabili. Sarà presente anche una parte della collezione “Presepi dal Mondo” di San Giovanni val d’Arno con il tema del cammino di Compostela. Fra le novità di rilievo un presepe da “guinness dei primati”, per dimensioni e non solo, realizzato al Presidente dell’associazione tifernate, cavalier Lucio Ciarabelli, frutto di oltre sette anni di certosino lavoro ed acquisizioni di pezzi unici, oltre 350 fra soggetti vari, persone, animali e oggetti, simboli dell’arte presepiale di tutta Italia a partire ovviamente da Napoli, dove ha fatto tappa diverse volte. “Si tratta di un grande presepe napoletano ispirato a quella straordinaria tradizione di maestri unici che ci onoriamo umilmente di rappresentare attraverso la loro scuola che tutto il mondo ci invidia”, ha precisato il Presidente Lucio Ciarabelli. Entrando ancora più nel dettaglio, nella Basilica inferiore della Cattedrale l’Associazione presepistica napoletana presenta “Gli antichi mestieri da Francesco de Bourchard al teatro di Raffaele Viviani”. Quindi l’APN allestirà, oltre alle consuete vetrine con mirabili opere dei suoi soci maestri, una sezione dedicata agli antichi mestieri e alle influenze che questi hanno avuto sul presepe napoletano con particolare riferimento all’iconografia e al teatro dalla seconda metà del XIX secolo al secondo dopoguerra. Le opere nelle vetrine sono un omaggio a Francesco de Bourchard, l’opera centrale è invece un omaggio al teatro del poeta e drammaturgo napoletano Raffaele Viviani. Tali opere sono, da un lato una denuncia dello status sociale di una parte del popolo napoletano, dall’altra una fotografia di luoghi, usi e costumi di una Napoli ormai scomparsa, che trova analogie nella produzione pittorica di fine ottocento. Da una piazza della città all’altra, da pia zza Gabriotti a piazza Garibaldi dove al primo piano della prestigiosa dimora rinascimentale di Palazzo Vitelli di Sant’Egidio è allestita la mostra “Presepe continuum” (curata da Vincenzo Nicolella) uno storytelling presepiale che testimonia la continuità – non senza adattamenti – dall’antichità a oggi, di usi costumi e tradizioni campane e più spesso napoletane. L’opera, frutto della collaborazione tra l’APN e la direzione artistica del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è collocata nella sala degli Dei e costituisce il punto di partenza di un percorso didattico-espositivo che si snoda negli ambienti affrescati del piano nobile. Il percorso si conclude in una saletta multimediale in cui è possibile fruire di video realizzati sulla mostra e descrittivi dell’arte presepiale napoletana con riferimento alla storia e alla tradizione colta e popolare. La mostra internazionale di arte presepiale si è oramai inserita a pieno titolo tra le manifestazioni più prestigiose e qualificate del panorama nazionale, regionale e provinciale. L’obiettivo è proporre quanto di bello e nuovo ci sia in opere presepistiche in Italia e all’estero e valorizzare l’artigianato e le peculiarità artistiche nella nostra regione, dall’altra parte promuovere l’Alta Valle del Tevere dell’Umbria incentivando la presenza di turisti e visitatori provenienti da fuori regione. Questa sarà la quinta edizione senza Gualtiero Angelini colui che insieme ad altri appassionati del presepe, inventò questa bellissima manifestazione. Alla sua figura sarà dedicata una sezione all’interno della mostra. Per il secondo anno è stata indetta la rassegna di presepi alla quale sono state invitate le parrocchie, le società rionali e le Pro Loco di Città di Castello. “L’operazione culturale messa in campo dagli ‘Amici del presepio’ in questa edizione del ventennale – hanno dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore al turismo, Riccardo Carletti – ha un sapore quasi programmatico e riteniamo che sia particolarmente focalizzata sul panorama nazionale del genere presepiale e sul clima della città. Il brand turistico Rinascimento e Contemporaneità, con cui stiamo proiettando l’immagine del territorio, trova i principali attrattori nel patrimonio artistico e architettonico, connotandoci come meta d’arte. In questi due decenni – hanno continuato Bacchetta e Carletti – la mostra internazionale di arte presepiale, come nel tempo abbiamo imparato a chiamarla, ci ha accompagnato nella transizione, approfondendo temi, diffondendo la passione per questo simbolo della devozione popolare, arricchendo il calendario cittadino di eventi, ricordandoci che alcune costruzioni dell’uomo resistono alle mode ed anzi rappresentano bussole di orientamento nella navigazione a vista di ognuno”. “Il ventaglio di opere esposte quest’anno è veramente variegato – ha spiegato il presidente dell’Associazione presepistica, Lucio Ciarabelli affiancato dall’infaticabile vice-presidente, Claudio Conti -, abbiamo realizzato un vero e proprio “percorso presepiale” che attraversa la città cerando di rendere questa edizione ancora più bella ed suggestiva delle precedenti. Rivolgiamo un sentito ringraziamento al Vescovo di Città di Castello S.E. Mon. Domenico Cancian, al parroco Don Alberto Gildoni oltre che a tutta Diocesi, che per anni ci hanno supportati, per aver concesso la disponibilità di una sede così affascinante e prestigiosa come la Basilica Inferiore della Cattedrale di Città di Castello”. “Il presepio è il compleanno della persona più importante che è arrivata nel modo più umile e semplice ed è per questo che Francesco tanti secoli fa ha voluto rievocarlo in questa forma – sono state le parole del vescovo Monsignor Cancian -. Auspico che le persone che visitano questo percorso di arte presepiale trovino un momento di pace e riflessione”.

Commenti

Pallavolo serie B1/F: Co.me.t Città di Castello, pesante sconfitta interna contro Imola

Una sconfitta che fa male, un ko pericoloso in uno scontro diretto da vincere e che ha prodotto un solo punto. La Co.Me.T. Volley Città di Castello perde l’imbattibilità casalinga e si ritrova così alle soglie della zona retrocessione. La matricola Csi Clai Imola, penultima forza del girone C, alza il muro (20 punti su questo fondamentale, 10 dei quali firmati dalla centrale Elisa Ferracci) e tiene alta la guardia in difesa, conquistando al tie-break prima vittoria e primi punti in trasferta al Pala Ioan dopo 2 ore e 13 minuti di gioco molto tirati. Le giovani emiliane, alquanto toniche e determinate, mettono a frutto la loro migliore interpretazione tattica del match al cospetto delle tifernati, vittime di una ricezione poco pulita e di un attacco che ha sbagliato molto, specie nei frangenti chiave, vedi le tre palle match non sfruttate ai vantaggi in occasione del lungo quinto set. Sul piano individuale, spicca fra le biancorosse la prestazione della centrale Francesca Borelli (22 punti e 66% di prolificità), che a tratti ha tenuto in piedi la squadra, ma anche Silvia Tosti ha messo a frutto la sua esperienza e in qualche frangente sono risultati preziosi gli apporti di Francesca Mancini e della giovane centrale Camilla Sergiampietri. Sul versante imolese, bene la coppia centrale Ferracci-Rizzo (32 punti in due), nonostante la top-scorer della serata sia stata Sofia Devetag con 24 punti. Citazione doverosa per Vittoria Gherardi, classe 2003 e autrice di 14 punti dalla banda.

Manuel Turrini, tecnico della Csi Clai, schiera la diagonale composta da Sofia Cavalli e Giulia Collet, piazzando al centro Elisa Ferracci e Benedetta Rizzo, a lato Sofia Devetag e Vittoria Gherardi e libero Sofia Dal Monte. Risponde Francesco Brighigna con il 6+1 di fatto annunciato: Giorgia Vingaretti in regia, Caterina Errichiello opposto, Francesca Borelli e Camilla Sergiampietri al centro, Silvia Tosti e Francesca Mancini alla banda e Giada Cesari libero. Le avvisaglie della partita sono chiare fin dall’inizio: Ferracci e Collet portano subito sul 5-0 un Imola ben aggiustato in difesa, la Tosti rompe il digiuno e due attacchi out della Rizzo e della Gherardi riavvicinano la Co.Me.T. sul 5-7, ma il muro ospite allontana di nuovo le tifernati, che decidono di replicare con la stessa “moneta”, fino a quando la Errichiello completa l’inseguimento con il punto del 12-12 e l’ace della Mancini fa mettere il naso avanti a Città di Castello. Che però non decolla: l’Imola c’è e con la Gherardi e la Devetag (ace) si riprende il +3 sul 20-17. È allora il turno in battuta della Vingaretti (anche lei autrice di un ace) a riportare sotto la Co.Me.T., che chiude sul 25-23 con un colpo in diagonale stretta della Errichiello e un primo tempo out della Rizzo.

I campanelli d’allarme non vengono tuttavia recepiti dalle padrone di casa, che dopo una partenza sul punto a punto (Tosti in evidenza), nella seconda frazione comincianoa sbattere contro il muro avversario, puntuale nel colpire a ripetizione; al resto,provvedono l’ace della Gherardi e gli erroridella Sergiampietri e della Errichiello in fase di conclusione. Sul 9-17, per il Città di Castello diventa davvero pesante l’operazione di rimonta, che si concretizza parzialmente (15-20) grazie alla Mancini, efficace e fredda. Quando la Folli pizzica al servizio e la Errichiello subisce un altro muro (15-23), Brighigna decide di sostituire l’opposto con Margherita Lachi che, all’esordio casalingo, si presenta con un muro vincente. Una Co.Me.T. finalmente più ordinata rosicchia sempre più terreno fino al 22-23, ma proprio nel momento più delicato l’Imola rispolvera il suo piatto forte (il muro, appunto), del quale rimangono vittime la Lachi e la Tosti e sul 25-22 la situazione torna in parità.

Formazioni ancora invariate a inizio di terzo set: piccolo break delle emiliane sul 5-3, prontamente rintuzzato fino al 6-5 della Mancini, ma la Co,Me.T. si blocca per poi rifarsi viva con la Errichiello e la Borelli, le stesse che poi non trovano il campo in attacco; sull’11-15, è di nuovo corsa a handicap per Tosti e compagne, che comunque reagiscono e proprio il capitano riporta sotto la squadra con il “maligno” ace del 14-15. Per il pareggio, occorre attendere il muro della Errichiello sulla Collet (17-17), ma a questo punto viene fuori la Devetag, che sempre a muro sbarra la strada alle velleità della Errichiello, subito avvicendatadalla Lachi, la quale piazza il preciso diagonale del 18-20 (intanto, la Vece è entrata al posto della Gherardi), seguito dall’ace della Mancini all’incrocio delle linee. Botta e risposta fra Devetag e Lachi (20-22), prima che la Errichiello incappi in uno sbaglio in battuta e in un attacco lungo, che permettono all’Imola di bissare il 25-22 precedente e di passare a condurre per 2-1.

Brighigna tiene fuori la Errichiello, che non è in serata e conferma la Lachi nel ruolo di opposto all’inizio della quarta frazione, con l’imprecisione in fase realizzativa che penalizza la Co.Me.T., anche se il muro di Imola punge all’inizio per poi abbassarsi lentamente nel prosieguo del set. La Sergiampietri corona l’inseguimento sul 13-13 con un primo tempo lungo e la Lachi tiene il pareggio con un ace e una pipe; la Mancini va a segno e poi sbaglia: dall’altra parte della rete, succede altrettanto e l’equilibrio regna fino al 20-20, perché da quel momento è solo Città di Castello. La Lachi dà il via al break, con a ruota l’ace della Mancini, un quarto tocco avversario, il mani fuori della Tosti e la diagonale out della Gherardi: finisce 25-20 e tutto è rimandato al tie-break.

Lachi sempre titolare e Folli preferita in posto 2 alla Collet, con l’Imola che parte a razzo: ace della Rizzo, muro vincente della Gherardi e un errore della Tosti. È subito 5-1 per le ospiti che, dopo aver subito i colpi della Borelli e della Mancini, ripartono di gran carriera e vanno al cambio campo sull’8-3 in loro favore. Oltre al campo, cambia però anche la musica: Sergiampietri a segno in primo tempo, Vingaretti su ace e Devetag imprecisa in un paio di schiacciate. Il muro della Tosti sulla Folli corona l’eccezionale recupero sul 9-9, anche se la Csi Clai si riprende il break sul 13-11. Non è finita: tre sigilli consecutivi della Borelli ribaltano il punteggio sul 14-13, anche se la stessa Borelli viene colta in fallo di invasione e allora si riscatta con la fast del 15-14; sembra fatta, non fosse per la diagonale della Mancini che termina fuori. L’Imola ringrazia e capovolge la situazione sul 16-15, ma la Mancini garantisce la nuova parità e un fallo di posizione sulla battuta della Vingaretti procura il 17-16 per la Co.Me.T.; nuovo controsorpasso sulla fast della Rizzo(c’è dapprima una grossa indecisione quando la palla cade nella zona di conflitto fra la Tosti e la Lachi) e 18 pari con il mani fuori della Lachi; la “roulette” è risolta dai due punti della giovane laterale Gherardi e sul 20-18 la Csi Clai Imola fa festa per una vittoria esterna che vale molto per le aspirazioni di salvezza, mentre Città di Castello mastica amaro. E non poco!

Contiene con compostezza il suo palese disappunto Francesco Brighigna, al punto tale da delegare il suo secondo, Claudio Nardi, per le dichiarazioni di fine partita. “Abbiamo sbagliato tattica – ribadisce il collaboratore di Brighigna – insistendo nell’attaccare sulle mani della Ferracci, che a muro ci ha demoliti, poi quando perdi 18-20 al tie-break sono diversi i motivi sui quali riflettere e rammaricarsi per l’opportunità gettata alle ortiche. Pur con tutti gli errori commessi, non abbiamo saputo sfruttare le palle match alle quali eravamo arrivati e anche una vittoria per 3-2 sarebbe potuta andare benissimo, fermo restando che l’Imola non ha rubato nulla”.

CO.ME.T. VOLLEY CITTA’ DI CASTELLO – CSI CLAI IMOLA 2-3

(25-23, 22-25, 22-25, 25-20, 18-20)

CO.ME.T. VOLLEY CITTA’ DI CASTELLO: Errichiello 10, Lachi 8, Borelli 22, Gobbi, Sergiampietri 11, Cesari (L) ricez. 43%, Tosti 15, Mancini 15, Vingaretti 3. Non entrate: Cruciani, Leonardi, Belotti, Nardi. All. Francesco Brighigna e Claudio Nardi.

CSI CLAI IMOLA: Vece, Devetag 24, S. Cavalli 3, Dal Monte (L1) ricez. 61%, Ferracci 15, Folli 3, Melandri, Rizzo 17, Collet 7, Gherardi 14, E. Cavalli (L2). Non entrate: Tesanovic, Bacchilega. All. Manuel Torrini e Fabio Ghiselli.

Arbitri: Matteo Mannarino e Luca Pescatore di Roma. 

CITTA’ DI CASTELLO: battute sbagliate 8, ace 8, muri 7, ricezione 59% (perfetta 21%), attacco 36%, errori 35.

IMOLA: battute sbagliate 6, ace 7, muri 20, ricezione 58% (perfetta 22%), attacco 32%, errori 32.  

Durata set: 29’, 28’, 27’, 25’ e 24’ per un totale di 2 ore e 13’.

Commenti

A San Giustino nasce, il comitato Italia Viva

Italia Viva, da qualche giorno, ha il suo comitato anche a San Giustino. Coordinatore e fondatore Gabrio Ganovelli, già segretario PD, che dopo il passaggio ufficiale al neo nato partito di Renzi, inizia un nuovo percorso politico. Ganovelli, renziano di ferro, ha già presenziato a numerose riunioni tecniche, alle quali erano presenti i comitati umbri, già carichi e pronti a “dare” filo da torcere agli altri protagonisti della politica regionale e locale. Collocazione naturale, il centro sinistra, ma con dei distinguo evidenti. Il progetto punta, attraverso la ricerca di figure giovani, preparate, ma soprattutto desiderose di mettersi “al servizio” della macchina pubblica, a creare una nuova classe dirigente. Parola d’ordine, voglia di studiare le dinamiche amministrative, attraverso dei corsi completamente gratuiti, che verranno coordinati da esperti in tema di lavoro, ambiente, sociale, diritto amministrativo, gestione delle risorse umane e aziendali. A breve, dopo la presentazione al cenacolo di Assisi di tutti i comitati umbri, che si terrà il prossimo 5 dicembre e che vedrà la partecipazione tra gli altri di Boschi e del coordinatore nazionale Rosato, Italia Viva San Giustino, si presenterà in una conferenza stampa.

Commenti

Umbertide cambia: voto contrario sul documento programmatico della Giunta

Un’ opposizione “progettuale” non può votare un documento di programmazione senza progetti. Nessun investimento, nessuna idea costruttiva. Solo silenzio.
«Anche l’ultimo consiglio del 28 novembre ha certificato la situazione politica: la nostra è un’opposizione progettuale, vale a dire che proponiamo i nostri progetti integrandoli con quelli di chi governa. Tutto ciò senza pregiudiziali, per permettere alla città un salto di qualità. Ciò è avvenuto nell’ultimo Consiglio per l’accoglimento del progetto sul recupero e smaltimento degli oli esausti alimentari o per il sostegno al controllo di vicinato. Tuttavia, i consiglieri di maggioranza e la Giunta hanno alzato, come sempre, un muro di silenzio sulle questioni strategiche: ossia sul Documento unico di programmazione 2010-22 (Dup) e sulle aziende partecipate (Prosperius e Multiservice). Dove c’è da prendere decisioni importanti la risposta è il silenzio, l’immobilismo e l’incompetenza».
Con queste parole il capogruppo di Umbertide cambia, Gianni Codovini, sintetizza politicamente un passaggio fondamentale dell’amministrazione e aggiunge che «nel DUP, vera carta di identità della Giunta, mancano totalmente le scelte sulla politiche produttive, industriali, occupazionali, sociali e della famiglia. L’ambiente e la salvaguardia del suolo è un tema completamente abbandonato: nemmeno un euro di investimento. Poi, senza politica territoriale, si affonda ancor più Umbertide nell’isolamento in cui già è; l’unica cosa fatta dalla Giunta è mettere le mani in tasca ai cittadini con l’aumento dell’addizionale Irpef, i cui proventi non si è capito dove sono stati investiti. Perché investimenti nel DUP proprio non se ne vedono».
Ma ormai quello «che è palese – conclude il capogruppo Codovini di Umbertide cambia – è la totale mancanza di idee e progetti da parte dei consiglieri della maggioranza e della Giunta, che peraltro non rappresenta più, per le loro beghe interne, quella uscita dalle elezioni. Non un intervento dei consiglieri, non una proposta, manco un elementare scambio di opinioni. I consigli e le commissioni sono diventati monologhi delle opposizioni, le uniche in grado di proporre e di avere idee. Se non ci fosse una solida struttura amministrativa degli uffici comunali, fatta di importanti risorse umane e di competenza, la macchina amministrativa, per l’impalpabilità e l’inadeguatezza di questa maggioranza di destra, sarebbe già bloccata. Difficile durare altri anni in questa condizioni: Umbertide rischia il declino».

Commenti

San Giustino: caso Segre e variazione di bilancio, tra i temi dell’ultima seduta del parlamentino

Venerdì 29 novembre è tornato a riunirsi il Consiglio Comunale di San Giustino. Tra i vari punti all’ ordine del giorno, oltre ad una corposa variazione di bilancio, si è discusso l’ ordine del giorno contro la lotta al razzismo e alla xenofobia proposto dalla Presidente del Consiglio Comunale Ginevra Comanducci in qualità di Consigliera. Con lo stesso, si invitava il Sindaco e la Giunta a sostenere il percorso della Commissione Segre, istituita dal Senato della Repubblica, con adeguate iniziative e fornendo elementi utili per l’ attività della Commissione stessa rilevati sulla base di riscontri in ambito locale. Si chiedeva, inoltre, un ulteriore impegno al fine di coltivare la memoria dell’ antifascismo e della lotta contro tutti totalitarismi. L’ ordine del giorno è stato approvato con i soli voti favorevoli del gruppo consiliare di maggioranza. Il gruppo di minoranza, invece, ha preferito astenersi.

Commenti

Pallavolo serie B/M: Job Italia Città di Castello, ancora una sconfitta. Spoleto passa 3-1

Il derby del girone D della serie B va alla Sir Monini Spoleto, capace di sbagliare di meno e di colpire meglio nel fondamentale di muro. Ma, nonostante la pesante assenza di Fuganti Pedoni, i giovani tifernati riescono ad offrire ancora momenti di buona pallavolo, a vincere un set ed anche a migliorare nella gestione degli errori. Marco Bartolini rivoluziona la squadra durante la partita per trovare il sestetto giusto e per diminuire anche l’impatto del servizio del sestetto di casa: con Marino al posto di un dolorante Montacci al centro e con Cipriani nel ruolo di opposto e il conseguente ritorno di capitan Franceschini al centro della rete, i tifernati riescono a portare a casa il terso set dopo essere stati sotto di 2-0. Il primo set ha visto la Sir Monini sempre avanti nel punteggio fino al 25-17 finale ma già negli ultimi scambi del secondo set si era vista una Job Italia capace di dare filo da torcere all’avversario, recuperando dal 20-13 al 23-20 ma senza cambiare l’esito della frazione. Il terzo set invece, dopo un equilibrio iniziale (11-11), vedeva l’allungo (15-20) di Franceschini e compagni che però si facevano raggiungere sul 21-21, prima di chiudere ai vantaggi con un muro di Giglio. Punti nell’orgoglio i padroni di casa aprivano il quarto set con un eloquente 4-1 che diventava in poco tempo 16-11 e poi 20-13. La chiusura arrivava sul 25-15.
 
3-1 (25-17/25-21/24-26/25-15)
SIR MONINI SPOLETO: Costanzi 7, Segoni 21, Stamegna 7, Lucarelli 11, Montanaro 10, Bucciarelli 9, Benedicenti (L), La Rosa 7, Scaffidi. N.E.: Galia, De Matteis, Menchetti, Vindici (L2). All. Taba.
JOB ITALIA CITTA’DI CASTELLO: Marini 1, Franceschini 9, Cherubini 1, Cipriani 15, Zangarelli 10, Montacci, Cioffi (L), Marino 8, Giglio 3, Celestini 3, Camilletti. N.E.: Cesari (L2) e Pitocchi. All. Bartolini
Note: Spoleto (b.v. 4, b,s. 14, muri 20, errori 10), Città di Castello (b.v. 7, b.s. 12, muri 7, errori 10).

Commenti

Aids, Usl Umbria 1 all’avanguardia nella chirurgia ricostruttiva dei danni da farmaco

Ogni anno vengono effettuati circa 150 interventi nell’unico centro nazionale per le alterazioni del volto provocate dalle cure farmacologiche cui si devono sottoporre i sieropositivi
Perugia, 30 novembre 2019 – La lotta all’Aids passa anche per la non discriminazione dei soggetti colpiti dalla malattia. In occasione della giornata mondiale dell’Aids, la Usl Umbria 1 rende nota l’attività del centro di Umbertide, l’unico a livello nazionale che tratta chirurgicamente la lipodistrofia, uno dei più temibili effetti collaterali delle cure alle quali i devono sottoporre i malati affetti da Hiv, cioè le alterazioni deformanti del viso e di tutto il corpo, che ha gravi conseguenze anche dal punto di vista psicologico e sociale, infatti rende i pazienti facilmente identificabili come malati di Aids e, quindi, vittime di discriminazione.
Ogni anno arrivano nel centro di Umbertide, di cui è responsabile la dottoressa Anna Domatsoglou, circa 150 pazienti, di cui il 98% da fuori regione, grazie ai contatti con i centri di malattie infettive di tutta Italia, per sottoporsi ai trattamenti ricostruttivi per limitare le alterazioni del viso provocate dalle cure. I principali farmaci antiretrovirali, quelli che permettono oggi di sopravvivere all’infezione, determinano, infatti, delle gravissime alterazioni di diversi tessuti del corpo umano, come muscoli e sottocute, cioè il tessuto fibroso ed adiposo presente in tutto il corpo provocando due fenomeni. Il primo è l’accumulo a livello della parete posteriore del collo e del dorso (ma anche in altri distretti) di enormi quantità di tessuto fibro-adiposo e impediscono i movimenti e provocano alterazioni morfologiche del profilo del corpo difficilmente nascondibili. Il secondo riguarda una marcata atrofia di tutto il tessuto muscolare e dei tessuti per cui gli arti diventano ipotrofici con il plesso venoso superficializzato. Soprattutto il viso appare profondamente scavato, con guance infossate e pelle tesa. Chiaramente un giovane che presenta questi segni viene normalmente identificato come malato di Aids ed emarginato dalla società, nonostante le cure.
Presso le strutture ospedaliere della Usl Umbria 1, questi pazienti, oltre che essere sottoposti, spesso con tecnologie ultrasoniche, ad asportazione delle zone di accumulo, nei casi di atrofie. vanno incontro a complessi interventi di trasferimento di tessuti da una zona e l’altra del loro corpo per ripristinare la loro normale morfologia, non certo a scopo estetico ma con l’unico fine di non essere discriminati come affetti da Aids ed avere un generale profondo miglioramento della loro qualità di vita.
“Vorrei ringraziare in particolar modo – spiega il dottor Marino Cordellini, direttore della struttura complessa di chirurgia ricostruttiva della Usl Umbria 1 – tutto il personale, medico e non solo che, con grande dedizione, si occupa ogni giorno di questi pazienti, in un contesto sanitario e assistenziale estremamente delicato”.

Commenti