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Fabio Buschi (Communitas) “Noi civici sul serio, fuori da ogni logica partitica e contro ogni forma di sovranismo e populismo”

“La nostra proposta piace, lo vediamo ogni giorno, incontrando i cittadini di San Giustino”, esordisce così il candidato a Sindaco di Communitas San Giustino, Fabio Buschi. “Sono settimane che ci confrontiamo su
problemi reali che ci vengono segnalati. Criticità anche datate, a cui proveremo a dare risposte. Gli ultimi dieci anni sono stati contraddistinti da un silenzio assordante da parte parte di chi ha amministrato, che si è concretizzato con una grave assenza, distanza dalla popolazione e con ritardi che oggi pesano moltissimo sul nostro tessuto sociale ed economico, bisognoso di risposte. Una mancanza, inoltre, di apertura con le municipalità limitrofe, di necessario confronto e sollecitazione verso gli Enti sovracomunali.

Intendo una costante attività che deve essere fatta nell’interesse della comunità, indipendentemente dal colore politico dell’interlocutore. Un dato di fatto inammissibile per una amministrazione come la nostra, un Comune crocevia. La conseguenza: il nostro territorio è stato estromesso dal partecipare ai tavoli decisionali, quelli nei quali è sempre necessario confrontarsi nel nostro interesse. Ed ancora in tema di lavori pubblici non c’è molto da dire, se non che di nuovo la mancata presenza e vigilanza dell’amministrazione ha provocato tutte le criticità che sono sotto gli occhi di tutti. E così, oggi, ci sono squadre al lavoro per interventi di asfaltatura dell’ultimo minuto, nonostante le piogge abbondanti. Interventi quindi che creeranno
problematiche a breve, con nuovi esborsi che peseranno sulle tasche dei nostri cittadini. Altra questione, che mi preme sottolineare”, prosegue Buschi, “è la mancata chiarezza dei nostri competitor elettorali. Politici navigati, di lungo corso, che si professano civici, ma con ruoli ben definiti nei partiti da cui provengono, e da cui vengono fortemente e pubblicamente sponsorizzati.


Vorrei dire a quanti si lanciano in giudizi sommari sul nostro progetto, di liberarsi dai vecchi e miopi strali della politica, di analizzare bene la realtà ed il tessuto sociale ed economico, che è in continua evoluzione e ha bisogno di risposte concrete, di andare quindi al di là delle due estreme polarizzazioni in cui la politica locale si e’ incatenata.
Deve essere chiaro a tutti che il civismo, quello vero, ha fondamenta solide, si basa su una proposta limpida, concreta e portata avanti da un centro moderato, civico, liberale e riformista, che non ha legami diretti con nessuna forza politica e che fa riferimento unicamente a Communitas. Noi siamo lontani da libri dei sogni che magicamente scompaiono ad urne chiuse, lontani da una mistificatoria e tragicomica parodia della realtà portata avanti da altri. Abbiamo costruito un progetto serio, basato sul buon senso, sul realismo, una proposta che non intende promettere alcunché di irrealizzabile; che punta sul capitale umano e sugli strumenti, mai utilizzati, che sono a disposizione da sempre, siano essi di semplice partecipazione, che riteniamo fondamentali, di indirizzo, consultivi e di controllo, soprattutto verso gli Enti sovracomunali.

Abbiamo una squadra di persone che ha deciso di metteresti in gioco per la nostra comunità e sente, con la doverosa serietà, tutto il peso della responsabilità che potrebbe attenderli in caso di vittoria. Abbiamo alte professionalità in alcuni settori, persone che portano la loro esperienza per i ruoli che occupano nella società civile, giovani brillanti, appassionati e desiderosi di costruire.”, conclude Buschi, “Personalmente sarò un Sindaco presente, a tempo pieno, conosco la mia gente, le dinamiche della macchina comunale e sono pronto ad
ascoltare, a dare risposte concrete laddove ci siano le condizioni per farlo, assieme alle persone che hanno deciso di sostenermi. Altro non mi sento di promettere”.

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Successo per l’inaugurazione della mostra, a Città di Castello, dedicata agli acquerelli di Falasconi

E’ stato un successo l’inaugurazione della mostra, a Città di Castello, dedicata agli acquerelli di Falasconi, che l’autore, recentemente scomparso, ha voluto regalare alla Comunità e che Sergio Bartoccioni suo amico dal periodo calcistico, ha tenuto ad organizzare nella sede della Confraternita dell’olivo e dell’olio a Città di Castello. Prosegue, così, quel trend giustamente dedicato a Francesco d’Assisi. Partendo da La Verna, arrivando a Citerna, quindi a Montecasale, per toccare Città di Castello, dove la mostra sarà fruibile sino al 26 maggio e proseguire il suo cammino prima a Gubbio per concludersi ad Assisi.

Presente il sindaco tifernate, l’ex primo cittadino di Sansepolcro, Ivano del Furia, l’ex assessore biturgense Giovanni Tricca, monsignor Andrea Czorteck in rappresentanza della Diocesi tifernate. La mostra è stata inaugurata alle ore 19, da una emozionante presentazione di Michele Foni che ha sottolineato la sua amicizia con Luigi e la bravura di Falasconi, prima come giocatore, poi come fotografo, ed in ultimo come appassionato acquerellista della scuola di Mario Baragli. Un dono che Bartoccioni e Città di Castello hanno voluto regalare a Luigi Falasconi e ai figli Giorgio e Serena. La riunione e la presentazione si sono conclusi, nella prima serata in Via Borgo Farinario 5, sede della Confraternita dell’olivo e dell’olio nei pressi di Porta Santa Maria a Città di Castello.

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Edizione 2024 concorso promosso dall’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”. L’elenco delle scuole premiate

Venerdì 10 maggio si è svolta nella Biblioteca Carducci di Città di Castello la premiazione dell’edizione 2024 dell’annuale concorso per allievi delle scuole promosso dall’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”. Il tema era “Nella seconda guerra mondiale tanti militari italiani hanno vissuto la dura esperienza della prigionia.

Particolarmente drammatica è stata la vicenda degli Internati Militari nei lager tedeschi. Il problema dei prigionieri di guerra, che continua ad accompagnare la storia umana, ci interroga anche sui diritti di chi è costretto allo stato di prigionia e alle convenzioni internazionali che dovrebbero tutelarli”.
Sono stati dati riconoscimenti alla classe IV AS del Liceo Classico Statale “Plinio il Giovane”, al IIBT Tecnico Agrario dell’Istituto “Patrizi-Baldelli-Cavallotti”, alla Pluriclasse della Scuola primaria di S. Leo e alla Classe V della Scuola primaria di Morra e Badia Petroia, appartenenti all’Istituto Comprensivo “Burri”. L’Istituto ha stanziato complessivamente 1.000 euro per i premi.


I partecipanti hanno presentato lavori molto interessanti, dimostrando di aver colto appieno l’opportunità didattica e culturale offerta dal tema. Di ciò va il merito soprattutto agli insegnanti (Silvia Ricciardi, Elisa Ercolani, Maria Pia Lombardi, Maura Cerotti, Arianna Petturiti e Laura Mencarelli), che hanno saputo guidare le classi nel percorso di ricerca. Molto apprezzati i video prodotti, a testimonianza di quanto il linguaggio multimediale sia largamente diffuso e di qualità anche a livello didattico.

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Provoca incidente e viene trovato alla guida in stato di ebbrezza alcolica. I Carabinieri denunciano un 40enne di origine marocchina

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello hanno denunciato in stato di libertà un 40enne, di origini marocchine, per l’ipotesi di reato di guida in stato di ebbrezza alcolica.
L’uomo, nella notte di martedì, mentre era alla guida di un’utilitaria, nel percorrere la via Biturgense, in località Regnano di Città di Castello, è rimasto coinvolto in un sinistro stradale con altra autovettura condotta da un 22enne del posto.


Immediatamente soccorsi dai militari e da personale sanitario del 118, i due conducenti sono stati trasportati in ospedale a causa delle lievi lesioni riportate, venendo giudicati entrambi guaribili con una prognosi inferiore a 20 giorni.
Gli operanti, nell’effettuare i rilievi tesi a ricostruire la dinamica dell’incidente stradale, hanno sottoposto le persone coinvolte agli accertamenti finalizzati a verificarne lo stato psicofisico rilevando, a carico del 40enne, un tasso alcolemico di quasi sei volte superiore al limite.


In virtù di quanto emerso, l’interessato è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Perugia, per l’ipotesi di reato suddetta.
Nei confronti dell’uomo è scattato anche il ritiro della patente di guida ed il sequestro dell’auto ai fini della confisca.

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Lascia tutto in eredità alla “residenza protetta”. Casa, titoli bancari e denaro alla Asp “Muzi Betti” per un cospicuo valore economico: straordinario gesto di solidarietà e umanità di un benefattore originario di Città di Castello,

 
 
 
Lascia tutto in eredità alla “residenza protetta”. Casa, titoli bancari e denaro alla Asp “Muzi Betti” per un cospicuo valore economico: straordinario gesto di solidarietà e umanità di un benefattore originario di Città di Castello, scomparso lo scorso mese di gennaio che ha deciso di donare tutti i suoi beni alla struttura tifernate che ospita anziani e adulti in condizioni di disagio,  non autosufficienza, e disabilità. La ragguardevole somma servirà in parte per adeguare e rinnovare una porzione dell’intero complesso strutturale e migliorare il soggiorno degli ospiti. “Qualche mese fa – dichiara con un pizzico di commozione e soddisfazione la Presidente dell’Asp “Muzi Betti”, Annalisa Lelli, affiancata dai membri del consiglio di amministrazione, Vittorio Massetti, Ivano Rampi, Goretta Morini e Sabrina Balducci –  abbiamo ricevuto la chiamata di un avvocato che ci comunicava la decisione di un signore che aveva lasciato nel testamento tutti i suoi beni alla Muzi Betti. Siamo rimasti tutti estremamente piacevolmente sorpresi da tanta umanità e solidarietà e a breve entreremo in possesso del lascito: essendo una buona somma abbiamo pensato di investire questi soldi in un adeguamento e rinnovamento strutturale.

Non saranno certo sufficienti data la grandezza della struttura ma sicuramente ci daranno una grande mano per iniziare questi lavori per migliorare il soggiorno dei nostri ospiti.” Si tratta senza dubbio di una consistente donazione che fa seguito ad un periodo contraddistinto da diversi episodi spontanei di solidarietà di associazioni, società rionali e sportive, pro loco, service, cittadini nei confronti di una struttura che fa parte integrante da decenni della storia cittadina e della comunità tifernate. Una notizia a dir poco positiva che giunge nei giorni in cui è stato approvato il bilancio consuntivo 2023 che presenta un utile di esercizio di 111.734,72 euro. Nel 2023 rispetto al 2022 abbiamo avuto un aumento del valore della produzione. L’aumento del valore della produzione – spiega la Presidente Lelli –  è stato determinato dalla crescita dei ricavi e prestazioni rese che si è registrato nel 2023 rispetto all’anno precedente. Tale aumento riguarda la quota sanitaria, sociale e privata. I costi della produzione sono cresciuti in misura inferiore rispetto al valore della produzione.

 La utile di esercizio è data principalmente dall’aumento di:  valore della produzione (ricavi) dovuto all’aumento degli ospiti presenti nella struttura nella 2023 rispetto al 2022 e ad  un contenimento dei costi”. Oltre al piano degli investimenti per il 2024, che sarà integrato grazie alla donazione, che prevede interventi di tinteggiatura camere, lunghi percorsi e spazi comuni, manutenzione impianti ed attrezzature oltre gli spazi esterni, la presidente Lelli ed il Cda della “Muzi Betti” hanno comunicato il piano assunzione di personale  mediante avviso pubblico, della procedura di stabilizzazione diretta di 3 unità di personale socio sanitario, profili professionale infermiere, ai sensi dell’art 1 comma 268 L.n.234 del 30/12/2021 s.m.i.. Dal 1 maggio 2024 sono stati assunti a tempo indeterminato. Inoltre a fine 2024 o primi 2025 si prevede, in seguito a pensionamenti, l’assunzione di nuovo personale.” Lo scorso mese di Aprile l’Asp “Muzi Betti”, prima in Italia ha inaugurato un inedito progetto denominato “edicola alla residenza protetta”, riservato agli ospiti.   Grazie al buon cuore e alla disponibilità di un privato che ha garantito la copertura economica del progetto, ideato e promosso dal comune attraverso il Servizio Stampa e i Servizi Sociali, gli anziani e gli ospiti possono leggere, sette giorni su sette, festivi compresi, alcuni quotidiani con cronaca locale, regionale e nazionale in un angolo dedicato proprio alla lettura dove fa bella mostra di sé anche una libreria con volumi e libri a portata di mano. 

Il progetto che ha registrato il sostegno e patrocinio dell’Ordine Nazionale e Regionale dei Giornalisti, della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa), di Asu, dei quotidiani, ed il plauso  del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, si basa prima di tutto sulla diffusione della lettura dei giornali come strumento e buona pratica vitale (come per tutti gli altri canali di informazione audio-video e radio) di informazione sui fatti ed avvenimenti in particolare della propria comunità locale e non solo e sulla necessità di dare sempre più risalto anche nei canali istituzionali alle notizie che riguardano gli anziani e la terza età più in generale prevedendo talvolta su questioni di particolare interesse sociale anche il coinvolgimento di sindaco, amministratori pubblici e dirigenti del comune di Città di Castello pronti ad illustrare agli ospiti, notizie e fatti riportati dai giornali stessi che magari interessano da vicino. Il sindaco appresa la notizia del bellissimo gesto spontaneo di solidarietà della donazione ha formulato i più sentiti ringraziamenti alla memoria di chi lo ha messo in pratica dimostrando “umanità e vicinanza concreta nei confronti di una struttura la Muzi Betti che parte integrante della comunità tifernate e orgoglio di tutti noi”.

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Anghiari: tributo reso a Paul Rüegger, Presidente del CICR dal 1948 al 1955

Nel pomeriggio di ieri, 10 maggio, l’Assessore del Comune di Anghiari, Ilaria Lorenzini, e una rappresentanza di Volontari della Croce Rossa Italiana di Sansepolcro si sono dati appuntamento al cimitero monumentale di Anghiari perrendere omaggio a Paul Rüegger (Lucerna 14 agosto 1897– Firenze 9 agosto 1988), Ambasciatore Svizzero già Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa(1948 – 1955), Membro della Corte Permanente di Arbitrato dell’AIA.

Il Presidente della Croce Rossa Italiana di Sansepolcro, Biagio La Monica, ha ricordato il ruolo che questo grandissimo uomo ha rivestito per tentare di risolvere innumerevoli problemi, conflitti e casi di tensione internazionale.

Paul Rüegger – ha sottolineato Biagio La Monica – venne eletto Presidente Internazionale del CICR nel 1948, anno in cui scoppiò in Medio Oriente il conflitto arabo-israeliano, caratterizzato da una violenza inaudita. Paul Rüegger si recò in prima persona in Palestina riuscendo a garantire l’evacuazione di migliaia di civili da Gerusalemme, che si trovava in stato di assedio. Era il 29 maggio 1948. In attesa di un cessate il fuoco negoziato al fine di evacuare la Città Vecchia di Gerusalemme, dove oltre 3.000 persone morivano di fame, la gente era esausta e si aspettava il peggio, Paul Rüegger non esitò personalmente a camminare in prima linea, in modo calmo e solenne, armato di una grande bandiera della Croce Rossa. Le armi tacquero e, grazie al suo gesto, nella calma improvvisa gli assediati poterono scappare e, successivamente, farsi visitare dai delegati del Comitato Internazionale della Croce Rossa. L’anno successivo organizzò la conferenza diplomatica sulla revisione delle Convenzioni di Ginevra, ottenendo un insperato successo con la ratifica dei quattro documenti tuttora in vigore, ai quali si fa riferimento in tema di rispetto dei diritti umani anche durante gli eventi bellici tuttora in atto. Nel 1953 conseguì un altro significativo risultato con il riconoscimento della competenza del Comitato Internazionale della Croce Rossa nell’assistenza ai prigionieri politici. Su iniziativa della stessa organizzazione umanitaria, svolgendo una funzione fino ad allora inedita per la Croce Rossa, ebbe inoltre un importante ruolo di mediazione nell’ambito della crisi dei missili di Cuba, che nel 1962 portò Stati Uniti e Unione Sovietica sull’orlo della terza guerra mondiale.

Alla cerimonia ha partecipato anche l’appassionato di storia anghiarese Mirco Draghi, che ha ricordato il legame di Paul Rüegger alla Valtiberina.

“Dopo l’esperienza diplomatica conclusasi durante la Seconda guerra mondialeRüegger tornò a stabilirsi in Italia a seguito del matrimonio con la marchesa fiorentina Isabella Francesca Fossi, sposata in seconde nozze nel 1971. La Fossi era stata la moglie dell’intellettuale Giacomo Lumbroso, che era proprietario della villa La Speranza, ubicata al passo della Scheggia nel comune di Anghiari.Rüegger e la Fossi, dopo il matrimonio, vissero nel capoluogo toscano ma divenne abituale la frequentazione, soprattutto nel periodo estivo, della Villa La Speranza, che la donna aveva ereditato dal primo marito, e da qui il legame con la comunità di Anghiari. A confermarlo c’è anche la donazione, nel 1977, di un’acquasantiera da parte di Rüegger e della moglie alla cappella di San Marco Evangelista della Misericordia.

Ma a testimoniare ancora di più il particolare rapporto che si era instaurato con la cittadina Valtiberina vi è la decisione di Paul Rüegger di essere sepolto proprio nel cimitero di Anghiari. Qui riposa dal 1988, anno della morte, in una tomba condivisa con la moglie

A conclusione della cerimonia, l’assessore Ilaria Lorenzini ha ringraziato – a nome dell’Amministrazione Comunale di Anghiari – la Croce Rossa Italiana di Sansepolcro per il tributo reso e lo storico anghiarese Mirco Draghi per avere segnalato una storia bellissima e affascinante. Oggi abbiamo una storia in più da raccontare e un luogo in più a cui rendere omaggio.

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L’Auditorium di Santa Chiara dotato di opportuni servizi igienici che fino ad ora risultavano carenti

Era un obiettivo già annunciato in campagna elettorale e ora è realtà. L’Auditorium di Santa Chiara, spazio cittadino destinato a concerti, saggi, rassegne teatrali e conferenze, è stato dotato di opportuni servizi igienici che fino ad ora risultavano carenti.

Il nuovo servizio igienico è stato ricavato nella cappella posta a sinistra dell’ingresso alla navata centrale voltata, oggi spazio dedicato alle sedute per il pubblico mentre sin qui, peraltro non agibile, era collocato dietro al presbiterio, in posizione sfavorevole rispetto allo svolgimento delle attività pubbliche. La sua realizzazione è stata eseguita nel massimo rispetto del valore architettonico della struttura, preservando la pavimentazione di graniglia decorata esistente all’interno, in conformità all’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza.

Soddisfazione da parte dell’Amministrazione comunale per aver dotato l’Auditorium di un servizio pienamente fruibile e atteso da tempo, collocato in posizione funzionale rispetto alle attività della struttura ed accessibile anche alle persone con ridotta capacità motoria. La spesa complessiva prevista per questo intervento è di 23mila euro, esecutrice dell’opera la Ditta Pecorelli.

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Domenica 12 maggio tutta da vivere nel centro storico con il cartellone di “Aspettando…Estate in Città”

A Città di Castello quella di domenica 12 maggio sarà una giornata tutta da vivere nel centro storico con gli eventi di “Aspettando…Estate in città”, il cartellone con cui il Comune per quattro fine settimana anticipa fino al 6 giugno la ricca programmazione di iniziative dell’estate.

Tra buon cibo da strada e passioni per i motori, saranno tanti i motivi di interesse per trascorrere la giornata all’ombra dei monumenti e delle bellezze storiche e artistiche della città. In piazza Fanti “Puglia & More” offrirà la possibilità di compiere un viaggio nei sapori e nei profumi di uno dei territori simbolo della cucina italiana. Specialità tipiche, come orecchiette alle cime di rapa, bombette, panzerotti, puccie ripiene, pasticciotti, ma anche braceria, pasta all’amatriciana e alla carbonara, arrosticini, accoglieranno i buongustai, che potranno assaggiare anche una ricca selezione di birre artigianali. Gli stand gastronomici saranno aperti dalle ore 11.00 alle ore 24.00 e si potrà mangiare accomodandosi nei tavoli a servizio dell’area ristorazione o passeggiando nelle vie e nelle piazze della città. Dalle ore 11.00 la degustazione delle tipicità pugliesi sarà accompagnata dall’animazione per bambini, con divertenti mascotte che si esibiranno in piazza.

Domenica sarà anche la giornata della rievocazione storica de “La tortuosa”, con i soci del Vespa Club tifernate protagonisti della riedizione di una delle prime competizioni su due ruote della storia, valevole come tappa del Campionato Italiano Rievocazioni Storiche. Per l’occasione arriveranno appassionati da tutto il centro Italia. Piazza Gabriotti, con il palazzo comunale, sarà punto di riferimento per la partenza, l’arrivo e le premiazioni della manifestazione. L’evento inizierà con il raduno dei partecipanti alle ore 7.30 e si articolerà su un itinerario di circa 52 chilometri lungo la vallata, con prove di regolarità sotto la direzione sportiva del Vespa Club d’Italia e dei giudici di gara della Federazione Italiana Cronometristi.

Per consentire lo svolgimento di “Puglia & More”, il comando della Polizia Locale ha stabilito con un’ordinanza che fino alle ore 24.00 in piazza Fanti saranno vietati transito e sosta a tutti i veicoli a motore (compresi gli autorizzati, ad eccezione dei mezzi in emergenza ed urgenza).

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“Vivere Lama”‘, lunedì 13 maggio Il candidato sindaco Stefano Veschi incontra la cittadinanza

“Vivere Lama” è il tema dell’iniziativa pubblica che si svolgerà lunedì 13 maggio alle ore 21 presso le ex scuole di Lama (sede banda) in Via Nuova.
“Continuiamo nel percorso di ascolto, confronto e proposta con cittadini, commercianti e associazioni – ha dichiarato il candidato sindaco Stefano Veschi – e lo facciamo consapevoli del fatto che bisogna tenere alta l’attenzione sulle esigenze e sulle proposte concrete. Questo è il nostro impegno”.
Saranno presenti il candidato sindaco Stefano Veschi e i componenti della lista di San Giustino Partecipa. 

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Con la fascia di sindaco anche il titolo nobiliare di “barone”. Storia e curiosità dell’enclave del monte Ruperto

Con la fascia di sindaco anche il titolo nobiliare di “barone”. Da quasi otto secoli la storia assegna questo inedito connubio al comune di Citta’ di Castello in virtù di una piccola porzione di territorio fra Umbria e Marche, Monte Ruperto, definita “exclave o enclave” (aree territoriali appartenenti a una regione che però si trovano all’interno di un’altra. Pochi esempi quasi tutti nel Nord e Centro Italia) – Si narra poi che nel 1274 gli abitanti di quella zona lontana dal comune godessero di agevolazioni fiscali al punto da pagare solo “cinque soldi per focolare per casa da versare il 27 agosto di ogni anno” – Sabato 25 maggio nella sala consiliare una giornata di studi con esperti, storici e rappresentanti istituzionali delle due regioni per rinverdire i fasti del passato e fare il punto su un aspetto inedito di una comunità

Con la fascia di sindaco anche il titolo nobiliare di “barone”. Da quasi otto secoli la storia assegna questo inedito connubio al comune di Citta’ di Castello in virtù di una piccola porzione di territorio fra Umbria e Marche, Monte Ruperto, definita “exclave” (aree territoriali appartenenti a una regione che però si trovano all’interno di un’altra. Pochi esempi quasi tutti nel Nord e Centro Italia).

E ‘ senza dubbio una curiosità storica il fatto che il primo cittadino tifernate si possa fregiare del titolo nobiliare per volontà espressa nell’eredità testamentaria dei proprietari del castello (l’allora Barone) che possedevano il feudo medioevale. Il primo cittadino del comune capoluogo, ha ereditato dunque il piccolo borgo all’epoca delle lotte fra guelfi e ghibellini. Si narra poi che nel 1274 gli abitanti di quella zona lontana dal comune godessero di agevolazioni fiscali al punto da pagare solo “cinque soldi per focolare per casa da versare il 27 agosto di ogni anno”. Carte alla mano sul piano regolatore generale del comune di Città di Castello dal punto di vista geografico la “Baronia” confina con i comuni di Apecchio e Sant’Angelo in Vado e quindi oltre ad essere un parte di Umbria nelle Marche è anche un pezzo della Provincia di Perugia ubicato in quella di Pesaro e Urbino.

Ha un’estensione di meno di tre chilometri quadrati e nessun abitante: L’ultima famiglia a lasciare Monte Ruperto fu quella dei Gnucci, attorno alla metà degli anni ’60. All’interno del territorio, costituito da boschi e mulattiere, si va da un’altitudine minima di 412 metri sul livello del mare fino ad una massima di 727. Il Candigliano, affluente del Metauro, delimita la parte settentrionale di confine dell’exclave. Sono presenti alcuni ruderi di case, alcuni riconoscibili, altri devastati pure dal furto di pietre. In loco non c’è alcuna cartellonistica stradale o legata alle zone di caccia che faccia comprendere che si sta passando da una regione all’altra. A distanza di quasi otto secoli dall’istituzione di questo “extra-territorio” che rende ogni sindaco eletto dal popolo anche barone con tanto di gradi “nobiliari”, il comune tifernate ha deciso di organizzare una giornata-studio per rinverdire i fasti del passato e far conoscere questa originale parentesi di storia che si tramanda da secoli.

“La Baronia di Monte Ruperto. Origini e vicende storiche dell’enclave Umbra nel territorio delle Marche”, è il titolo del convegno che si svolgerà sabato 25 maggio, alle ore 10 presso la sala consiliare alla presenza dei sindaci di Città di Castello ed Apecchio, di rappresentanti istituzionali e storici come l’ingegner Giovanni Cangi, “Collaboratore di importanti università e consulente dell’ITABC (Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali) del CNR che sarà affiancato da Leonello Bei, esperto di storia del territorio marchigiano e l’architetto Marcella Mariani, responsabile servizio Urbanistica e Pianificazione Settore Assetto del Territorio, Edilizia e Ambiente e dal giornalista Massimo Zangarelli, moderatore. La giornata di studio sulla Baronia di Monte Ruperto, si prefigge di far conoscere alla cittadinanza le origini e le vicende storiche dell’isola amministrativa della baronia d’oltre confine, una parte di Umbria dentro le Marche e riportare in primo piano una parte di storia cittadina.

L’altro aspetto importante di questo approfondimento darà la possibilità di stuzzicare la curiosità nelle nuove generazioni alla conoscenza del territorio, alla spiegazione di certe vicende sociopolitiche e culturali che negli anni ne hanno caratterizzato lo sviluppo e l’economia. “Il nostro è un territorio – spiegano gli organizzatori della giornata di studi” – come tanti altri, legato per molti aspetti alla capacità dei reggenti dell’epoca, vedi le tante famiglie tifernati passate alla storia, di cui quella più importante è la famiglia Vitelli, signori indiscussi per circa tre secoli, che ne hanno lascito testimonianza non mancando di incoraggiare le arti, e rendere la loro patria magnifica e famosa per le sue bellezze. Della loro potenza militare ed economica sono pervenuti ai giorni nostri i loro palazzi, che hanno contribuito ad arricchire un patrimonio storico ed artistico già importante, trasformando la nostra città da medievale a rinascimentale, legando indissolubilmente il loro nome a Città di Castello”. Monte Ruperto è una “exclave ed enclave” del Comune di Città di Castello in territorio Marchigiano, situata fra i comuni di Apecchio e di Sant’Angelo in Vado.

L’area è collocata oltre il crinale dell’Appennino, nell’Alta valle del Candigliano, affluente del Metauro che ha origine dalla confluenza fra fossi di Botina e quello di Scalocchio, alle pendici del Valmeronte, nel punto dove sorge l’antica Abbazia di San Benedetto. Le complesse vicende storiche che hanno determinato la dipendenza di Monte Ruperto dal Comune di Città di Castello hanno origine in epoca tardo-antica, in seguito alla riconquista bizantina della penisola seguita alla guerra greco-gotica e alla successiva penetrazione longobarda in Altotevere. Un’operazione condotta con l’obiettivo di puntare al controllo della Flaminia all’altezza del Furlo, che ebbe esito nella definizione dei confini del Corridoio Bizantino.

L’azione di contenimento dell’espansione longobarda si concretizzò con la creazione di un sistema di fortificazioni distribuite inizialmente lungo il crinale del massiccio toscano, poi alla sinistra del Tevere, come frontiera difensiva destinata a modificarsi rapidamente in seguito all’evoluzione delle fasi belliche. E’ in questo periodo di grandi trasformazioni sociali, economiche, politiche e religiose, che sorgono i primi presidi a controllo del territorio distribuiti lungo le principali vie di comunicazione, all’ombra dei quali vengono costruite piccole chiese o pievi dedicate ai santi protettori di tradizione bizantina o longobarda; simboli di una contrapposizione religiosa (fra cattolici e ariani) in realtà militare.

A ridosso di queste fortificazioni iniziarono a formarsi i primi nuclei abitati secondo una tipologia di insediamento che la storia non aveva ancora conosciuto e che si affermerà durante il medioevo con la formazione di piccoli borghi e centri di maggiori dimensioni. Castelli, chiese e mulini andranno a costituire l’embrione di qualsiasi insediamento medievale e Monte Ruperto costituisce un esempio interessante, con il suo castello e la chiesa di San Donato, non a caso di tradizione longobarda. Da Monte Ruperto si scende pertanto lungo la valle del Candigliano fino al Furlo per immettersi nella valle del Metauro verso la costa adriatica, pertanto l’area aveva assunto un importante ruolo strategico per il controllo del territorio. Il destino di Monte Ruperto è legato a quello di Scalocchio, rimasto sotto il dominio di Città di Castello durante il medioevo, nonostante i contrasti con gli Ubaldini della Carda, Signori di Apecchio.

Curiosità. L’ultima famiglia a lasciare Monte Ruperto fu quella dei Gnucci, attorno alla metà degli anni ’60. Torniamo indietro nel tempo e proviamo a raccontare due diverse storie che non si contraddicono tra di loro e che sono entrambe al confine tra leggenda e verità. Una di queste narra il fatto che una grande carestia dovuta ad incredibili nevicate colpì il Baronato di Monte Ruperto nel XIII secolo e che nessuna delle vicine città inviò aiuti in soccorso della piccola comunità. Dalla relativamente lontana – per i mezzi e le strade dell’epoca – Città di Castello arrivò il cibo necessario a far sopravvivere la piccola comunità. Si dice che il Barone, privo di eredi, cedette il piccolo territorio a Città di Castello come segno di gratitudine. La traccia del passaggio sotto il dominio tifernate è datata 25 giugno 1256. È storia documentata da un atto pubblico che nel 1274 gli abitanti di Monte Ruperto godessero di agevolazioni fiscali al punto da pagare solo “cinque soldi per focolare per casa da versare il 27 agosto di ogni anno”. Altra verità storica è che in quegli anni vi era la rivalità, spesso sfociata in guerra, tra guelfi e ghibellini.

Si racconta, e qui affrontiamo la seconda storia, che il Baronato di Monte Ruperto, essendo in contrasto con le città limitrofe di Apecchio e Sant’Angelo in Vado, abbia chiesto e ottenuto protezione da Città di Castello. Entrambe le storie hanno fondamenti di verità che le rendono plausibili. Anche ai giorni nostri sono successi episodi di cronaca invernale che ci ricordano l’epopea di Monte Ruperto. Non è un caso che nel 2012 una famiglia che abitava nella frazione tifernate di Scalocchio, non lontana dall’exclave e propaggine oltre lo spartiacque appenninico di Città di Castello, sia stata raggiunta ed evacuata in elicottero a causa di una nevicata che l’aveva isolata dal mondo per diversi giorni. Cinque anni dopo furono due le famiglie nella stessa zona ad essere soccorse, sempre a causa delle abbondanti nevicate, da un gatto delle nevi.

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Elezioni europee dell’8 e 9 giugno: le disposizioni per la propaganda elettorale

In attuazione della normativa vigente, l’amministrazione comunale ha reso note le disposizioni riguardanti la propaganda elettorale nel territorio di Città di Castello in vista delle consultazioni europee dell’8 e 9 giugno 2024. Il provvedimento a firma del dirigente dei Servizi Demografici e della Polizia Locale, chiarisce, tra gli altri aspetti, le modalità di svolgimento dei comizi nel centro storico e gli adempimenti necessari, informando che i gruppi politici interessati saranno tenuti a preavvisare dello svolgimento delle iniziative pubbliche il commissariato di Pubblica Sicurezza e il Comune (in particolare la Polizia Locale) non prima di cinque giorni ed almeno 24 ore prima, al solo scopo di evitarne la concomitanza nei luoghi e negli orari.

L’utilizzo delle piazze principali per la chiusura della campagna elettorale nella giornata di venerdì 7 giugno costituirà oggetto di un eventuale accordo tra tutti i gruppi politici che ne avranno fatto richiesta. Al riguardo mercoledì 5 giugno, alle ore 12.00 presso gli uffici del Servizio Elettorale, verrà convocato un incontro nel caso in cui ci sia più di una richiesta per lo stesso luogo e alla medesima ora. Detta richiesta dovrà essere effettuata direttamente alla Polizia Locale (presso la sede del comando in via XI Settembre n. 41) non prima di giovedì 30 maggio e non oltre sabato 1 giugno. Nel periodo della campagna elettorale, le autorizzazioni per l’installazione di postazioni fisse (gazebo) e di tavoli saranno rilasciate sulla base delle norme vigenti. L’occupazione del suolo pubblico sarà concessa in piazza Gabriotti (lato palazzo comunale); in corso Cavour (lato palazzo del Podestà); in largo Gildoni (fronte palazzo Bufalini); in piazza Matteotti, all’angolo con piazza Costa, all’angolo con Corso Vittorio Emanuele e all’angolo con piazza Fanti (l’utilizzo di questa postazione è suscettibile di variazioni a insindacabile giudizio del comando della Polizia Locale, per eventuali necessità logistiche legate al mercato ed agli eventi nella zona).

L’utilizzo degli spazi dovrà essere richiesto alla Polizia Locale presso la sede di via XI Settembre n. 41, non prima di cinque giorni e almeno 24 ore prima dell’installazione del tavolo o gazebo. Le richieste di occupazione per i giorni di sabato e domenica dovranno essere presentate a partire dal quinto fino al terzo giorno antecedente la data dell’evento. Prima dello svolgimento delle iniziative programmate, gli organizzatori dovranno assicurarsi che l’autorizzazione sia stata rilasciata da parte del comando della Polizia Locale. Dal 30° giorno precedente quello della votazione, e quindi da venerdì 10 maggio, ai sensi di legge sono vietati il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico; ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti; ogni forma di propaganda luminosa mobile. Dal medesimo giorno possono tenersi riunioni elettorali senza l’obbligo di preavviso al questore. Le disposizioni complete possono essere consultate al link del portale web istituzionale

https://www.comune.cittadicastello.pg.it/pagina951_disciplina-della-propaganda-elettorale.html.

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Vivere Selci, il candidato sindaco Stefano Veschi: “In tante e tanti lunedì sera presso il Bar Filarmonica di Selci”

“Lunedì scorso ci siamo confrontati con commercianti, associazioni e cittadini di Selci – ha dichiarato Stefano Veschi, candidato sindaco di San Giustino Partecipa, che ha aggiunto “fra gli elementi emersi c’è la necessità di continuare ad investire nel patrimonio pubblico, oggi in gran parte rinnovato, ad investire con forza nel decoro del paese, con interventi non più rinviabili su piazze, marciapiedi, parcheggi e accessi al centro abitato”.

“Fondamentale per la sicurezza e il decoro – ha proseguito Stefano Veschi – il ripristino del manto stradale, fortemente compromesso a seguito degli interventi straordinari sull’acquedotto che ancora insistono su gran parte del centro abitato”. 

“Lavoreremo anche per un paese più accogliente – ha concluso Stefano Veschi –  sostenendo le preziose attività che quotidianamente contribuiscono a rendere vivi i nostri centri e favorendo iniziative e momenti di socializzazione con mostre di artisti locali, letture itineranti, mercati e musica”.

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A Tempi Supplementari Angelini e Farinelli

Torna Tempi Supplementari. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi, Lorenzo Angelini (Virtus San Giustino) e Marco Farinelli (Vivi Altotevere Sansepolcro)

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Montone – Il Comune presenta le attività del progetto “Reti di facilitazione digitale”

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Appuntamento sabato 11 maggio all’Auditorium San Fedele

Il igitale diventa facile con gli spazi Digipass, luoghi pubblici ad accesso libero e gratuito pensati per realizzare una vera inclusione digitale. Su questa scia, è in programma per domani, sabato 11 maggio, nell’Auditorium San Fedele di Montone la presentazione delle attività del progetto di “Reti di facilitazione digitale”. L’appuntamento, promosso dall’amministrazione comunale, è alle ore 10.30 per illustrare alla cittadinanza le opportunità offerte dal progetto, tra cui il potenziamento delle competenze digitali, corsi di informatica base e pillole formative, supporto e navigazione online assistita fino ad arrivare al pieno esercizio della cittadinanza digitale.
Al pari di altri territori, anche il borgo di Montone avrà quindi il proprio spazio DigiPASS, in quanto il Comune ha aderito al progetto finanziato dalla risorse POR-FESR e potenziato poi dal PNRR, che intende creare punti di accesso fisici in tutta Italia in cui poter trovare, nei giorni e orari di apertura indicati, un esperto a disposizione, in grado di accompagnare cittadini e imprese nell’utilizzo dei servizi e degli strumenti digitali.

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Riqualificazione Urbana: la situazione delle alberature in Viale Vittorio Veneto a Sansepolcro


Da qualche mese sono iniziati i lavori di riqualificazione del tratto urbano che costeggia Viale Vittorio Veneto. Si tratta di interventi che interessano le zone adibite a parcheggi, quelle destinate al transito pedonale e, soprattutto, i più complessi aspetti riferiti alla salvaguardia del verde urbano. Le alberature del viale costituiscono un polmone verde per la città, oltre a rappresentare una componente essenziale del decoro architettonico della cinta muraria. Gli alberi presenti lungo Viale Vittorio Veneto svolgono anche un’azione benefica quale occasione di relax per i passanti, oltre alla funzione di mitigazione delle temperature contro il formarsi delle “isole di calore”.

Consapevole di tutto ciò l’Amministrazione comunale, nell’intento di mantenere in piedi la maggior quota possibile del patrimonio arboreo tramandatoci da lungo tempo, ha deciso di destinare una quota delle proprie risorse alla ricognizione e all’individuazione puntuale delle piante da conservare sottoponendole a dei giudizi di stabilità e di sicurezza per l’incolumità dei cittadini. Per contro l’indagine ha consentito di individuare quegli alberi che, invece, presentano alterazioni strutturali tali da non consentire di rientrare nelle classi di sicurezza stabilite dai diversi metodi ufficiali di valutazione utilizzati a livello nazionale.

Per avere dati certi e confermati da più fonti l’Amministrazione comunale ha affidato tempo fa, a un’impresa specializzata sul settore, un primo incarico per esprimere dei giudizi in merito alla stabilità delle piante dei viali cittadini. Dalla valutazione è emerso che il patrimonio arboreo di Sansepolcro presenta alcune sofferenze dovute alla generale vetustà degli alberi attualmente presenti e alla scarsa sostituzione, da più tempo mai avvenuta, di quelli deperiti e invecchiati. Dando seguito ai risultati dei rilievi è stato necessario procedere all’abbattimento di alcune piante giudicate, già dalla prima valutazione, non sicure per l’incolumità dei cittadini. In occasione di tale prima analisi erano emersi dei dubbi su alcuni alberi che, per un giudizio più completo, richiedevano ulteriori indagini strumentali. Per questo, di recente, l’Amministrazione comunale ha affidato, a un diverso professionista, l’incarico per esprimere un parere definitivo in merito alla sicurezza sia con riferimento agli alberi precedentemente rimasti in una situazione di incertezza, sia quale conferma dei giudizi di pericolosità precedentemente espressi

L’indagine più recente, eseguita con un diverso metodo di classificazione ha confermato la necessità, per garantire la sicurezza dei frequentatori della zona, di procedere all’abbattimento di 12 piante, le medesime già indicate a rischio nella precedente valutazione. A queste devono aggiungersi due piante di tiglio già indicate, nel corso della prima indagine, come soggetti incerti da ricontrollare entro il 2023-2024. Nel contempo, il professionista incaricato della più recente valutazione, ha ritenuto non necessario l’abbattimento di una pianta di ippocastano e una pianta di tiglio precedentemente rimaste con giudizio in sospeso.  

In definitiva le indagini eseguite nel corso degli anni, con i due diversi protocolli ufficiali applicati nella valutazione di stabilità delle piante, a loro volta affidati a professionisti diversi, consentono di rassicurare i cittadini di Sansepolcro in merito alla fruizione in piena sicurezza degli spazi posti in adiacenza a viale Vittorio Veneto. Anche per i prossimi stralci della riqualificazione urbana compresa nel finanziamento del PNRR si procederà con specifiche valutazioni degli alberi al fine di individuare quelli da mantenere in piedi in sicurezza e quelli che dovranno essere sostituiti con la piantagione di alberi giovani che assicurino il mantenimento nel tempo degli indispensabili benefici derivanti dal verde urbano della città.

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Il 17 giugno 2024 scade il termine per il versamento dell’acconto della nuova IMU 2024

La nuova imposta decorre dal 1° gennaio 2020 ed è disciplinata dalla Legge 160/2019, che ha abolito la IUC nelle componenti Imu e Tasi.

Il versamento in acconto ha scadenza il 17/06/2024 – Imposta dovuta per il primo semestre con aliquote e detrazioni anno 2023.

Il versamento a saldo va versato entro il 16/12/2024 – Conguaglio annuo sulla base delle aliquote che sono state approvate con la delibera di Delibera di Consiglio – n. 118 del 30/12/2023.

Chi versa dopo le date previste dovrà pagare una sanzione.

In allegato l’avviso relativo con tutte le informazioni necessarie. 

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San Giustino: Spara contro i vicini. Carabinieri denunciano una 39enne per accensioni ed esplosioni pericolose

I Carabinieri di San Giustino hanno deferito in stato di libertà una 39enne, italiana, per l’ipotesi di reato di accensioni ed esplosioni pericolose.

Nell’ottobre dello scorso anno, un cittadino del posto si presentava presso la locale Stazione Carabinieri sporgendo denuncia – querela nei confronti di ignoti in quanto, alcune sere prima, mentre si trovava nel proprio giardino, insieme a degli amici, veniva attinto da numerosi pallini di plastica sparati verosimilmente con un’arma ad aria compressa.

L’attività investigativa indirizzava le indagini nei confronti di una donna del posto, che, stante i riscontri testimoniali acquisiti, più volte aveva espresso riserve in relazione agli schiamazzi provenienti dal giardino della vittima.

Pochi giorni fa, su delega della Procura della Repubblica di Perugia, gli operanti hanno eseguito una perquisizione domiciliare, rinvenendo, nell’abitazione della donna, una carabina “soft-air” di libera vendita, con relativo munizionamento risultato essere lo stesso utilizzato in precedenza.

La 39enne, nel corso delle operazioni di ricerca, ha anche ammesso la propria responsabilità ai Carabinieri.

Al termine delle stesse, l’arma ed il relativo munizionamento sono stati sequestrati, mentre l’interessata è stata deferita in stato di libertà per l’ipotesi di reato suddetta.      

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Quattro società sportive Umbre partecipanti per un totale di 46 atleti con disabilità sono previsti a Città di Castello per disputare i Campionati regionali FISDIR

Quattro società sportive Umbre partecipanti per un totale di 46 atleti con disabilità sono previsti a Città di Castello per disputare i Campionati regionali FISDIR (Federazione Italiana del Comitato Paralimpico, dedicata ad atleti con disabilità intellettivo-relazionale)
l’Asd “Beata Margherita ” di Città di Castello si presenta a queste gare di atletica promozionale con 27 ragazzi iscritti, che si cimenteranno nelle gare di marcia, corsa (m 50, 80, 300 e staffetta, lanci , vortex, peso e salto in lungo)
Prenderanno parte inoltre la Fortitudo Perugia, il KT di Gubbio e la Pantera di Umbertide tutte società “storiche” che hanno ripreso l’attività federale dopo un periodo difficile per la passata pandemia
Appuntamento quindi in pista ” Angiolo Monti” a Città di Castello lunedì 13 maggio a partire dalle ore 10

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