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Occhi su Raffaello giovane a Città di Castelli e io suo sguardo. Inaugurata sabato 30 ottobre, la mostra prosegue fino al 9 gennaio 2022 alla Pinacoteca comunale

L’uno di fronte all’altro a guardarsi e contemporaneamente a farsi ammirare. Da un lato il Gonfalone della Confraternita della SS. Trinità, unica opera mobile di Raffaello rimasta in Umbria e considerata uno dei suoi primi dipinti, dall’altro il Martirio di San Sebastiano, di Luca Signorelli, uno degli artisti più studiati dal pittore urbinate negli anni della sua giovinezza, e recentemente sottoposta a restauro. D’ora in poi i due dipinti condivideranno la stessa sala della Pinacoteca comunale di Città di Castello dove è stata inaugurata, sabato 30 ottobre, la mostra ‘Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo’, in scena fino al 9 gennaio 2022.

Questi due dipinti sono legati, idealmente, dallo sguardo di Raffaello che li aveva congiunti insieme in un medesimo disegno, ora all’Ashmolean Museum di Oxford e qui riprodotto, in cui il pittore studia la posa del Dio Creatore della Creazione di Eva del Gonfalone e copia il balestriere del Martirio, visto di spalle.


Promossa da Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune di Città di Castello e Regione Umbria, e inserita nel calendario delle manifestazioni approvate dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, presieduto dal prof. Antonio Paolucci dal 2018 al 2021 e dalla prof.ssa Michela di Macco dal 2021, la mostra è a cura di Marica Mercalli, già Soprintendente dell’Umbria e ora direttore generale per la sicurezza del Patrimonio culturale del Ministero della cultura, e Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli studi di Perugia.


Le sale ospitano, inoltre, per la prima volta insieme, i frammenti del primo dipinto tifernate di Raffaello, la grande tavola de ‘L’Incoronazione di san Nicola da Tolentino’ eseguita per la Chiesa di Sant’Agostino. Danneggiata in seguito al terremoto del 1789, l’opera è appunto conservata in stato frammentario a Napoli (Museo Nazionale di Capodimonte), Brescia (Pinacoteca Tosio Martinengo) e Parigi (Musée du Louvre). Dopo ‘l’incontro impossibile’ tra Raffaello e Signorelli, ecco quindi che la mostra realizza un nuovo incontro, rendendo possibile il ritorno a Città di Castello di tre frammenti, l’Eterno e la Vergine, custoditi a Capodimonte, e la testa di Angelo, custodita a Brescia. Oltre all’esposizione dei tre frammenti, vi è anche una ricostruzione virtuale della pala che ne ripropone la fisionomia complessiva e che entrerà a far parte in maniera definitiva del percorso di visita permanente della Pinacoteca.
Se il cuore della mostra è il Gonfalone, che per l’occasione è stato sottoposto ad uno straordinario restauro di reintegrazione estetica direttamente sorvegliato dall’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma, grande fascino esercita la sezione della mostra dedicata alle numerose copie derivate dallo Sposalizio della Vergine, che documenta l’eco che questo dipinto produsse in città e nell’ambito regionale in genere. L’opera fu commissionata a Raffaello da Filippo Albizzini per l’altare di famiglia nella chiesa di San Francesco a Città di Castello e nella mostra sarà presente l’unico disegno preparatorio finora noto (Oxford, Ashmolean Museum), con uno studio, sia sul fronte che sul retro, delle teste di fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e intorno a cui faranno corona tre copie antiche dello Sposalizio della Vergine e alcune incisioni tratte dal dipinto, che segna una svolta nella carriera di Raffaello ed è infatti considerato un paradigma dello stile classico del Rinascimento (attualmente conservato nella Pinacoteca di Brera).
Infine, una collaborazione d’eccezione: il maestro Stefano Lazzari, della Bottega Artigiana Tifernate, renderà omaggio allo Sposalizio della Vergine attraverso la realizzazione di una copia che prenderà forma di giorno in giorno, sotto gli occhi dei visitatori dell’esposizione, per poi essere definitivamente consegnata alla cittadinanza e conservata all’interno della Pinacoteca comunale di Città di Castello, a mostra conclusa.


“La mostra di Raffaello è un evento di grande prestigio per la nostra Regione – ha dichiarato Michele Fioroni, assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria –, che assume così un ruolo da protagonista nel Cinquecentenario del pittore. Non molti sanno che proprio a Città di Castello, il Principe delle arti dipinse alcune delle sue opere più celebri, come lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Gavari, divenendo effettivamente il Raffaello che tutti conoscono, uno dei pittori più completi e amati del Rinascimento. Una celebrazione della bellezza, che ci ricorda quanto la nostra Regione possa essere un luogo d’ispirazione, dove il talento può sbocciare e dove i giovani devono trovare le opportunità per spiccare il volo. Lo sguardo di Raffaello, un momento per riprendere dal passato l’ispirazione per il futuro”.


“Non poteva esserci per questa amministrazione comunale un inizio di mandato amministrativo migliore dell’inaugurazione di questa mostra – ha affermato il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi –. Un evento espositivo a lungo rinviato a causa dell’emergenza pandemica che finalmente vede la luce e dona speranza per il futuro della valorizzazione dell’offerta culturale cittadina. Il Comune di Città di Castello ha fin da subito creduto in questo progetto, finanziando il restauro dei frammenti della Pala Baronci, conservati a Capodimonte, e sostenendo l’importante intervento sul Gonfalone della Santissima Trinità, unica opera mobile del Maestro rimasta in Umbria e vanto della Pinacoteca cittadina. Anche se gran parte delle opere realizzate dall’artista per la città hanno lasciato il territorio tifernate, l’eco della presenza di Raffaello a Città di Castello ha attraversato i secoli. Con la persuasione che anche la città abbia lasciato il suo segno nella formazione dell’artista urbinate ci auguriamo che la mostra rappresenti per tutti un’opportunità formativa di grande interesse e rilievo, un modo speciale e ottimistico di guardare al futuro della nostra città che trova in Raffaello una sua profonda cifra identitaria”.


“L’ICR – ha spiegato Alessandra Marino, direttrice dell’Istituto centrale per il restauro – in collaborazione con il Comune di Città di Castello e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, ha sovrinteso al nuovo intervento di restauro dello Stendardo. Le due tele di cui è composto, originariamente erano costituite da due facce incollate, staccate nel 1628. L’opera presentava grossi problemi conservativi e l’ICR era intervenuto svariate volte, negli anni 1952, 1983 e 2003.

Nel gennaio 2020, in un importante convegno a Bologna, si è ragionato sulla possibilità di rivisitare criticamente quelli che erano stati gli interventi precedenti. In particolare, si è deciso di rimettere mano al restauro per ridurre il disturbo delle lacune presenti, con estremo rigore e attenzione, perché non si può inventare ciò che non c’è. L’ICR ha messo a disposizione delle simulazioni digitali che ci hanno aiutato per capire fino a che punto potersi spingere. Ora è terminata una prima fase, relativa alle decisioni e operazioni su lacune reintegrabili, si auspica di poter proseguire sulle lacune non reintegrabili. L’idea è quella di cercare di abbassare il tono di disturbo laddove si vede la tela in quanto non si può intervenite con restauro pittorico”.


“L’emergenza sanitaria – ha raccontato il professor Arnold Nesselrath, membro del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio – ha reso difficile l’organizzazione di questa mostra perciò siamo contentissimi di averla realizzata e di trovarci qui oggi per celebrare i 500 anni della morte di Raffaello proprio nel luogo in cui ha esordito come artista, subentrando a Luca Signorelli”.


“L’esposizione – hanno aggiunto Teza e Mercalli – ha portato interventi di riqualificazione della Pinacoteca comunale, grazie a un contributo della Regione Umbria, attraverso la realizzazione di un percorso espositivo dedicato al giovane urbinate e alla sua attività in città, installazioni e dispositivi che rimarranno in permanenza alla Pinacoteca, una nuova illuminazione e lo spostamento dell’ingresso da via della Cannoniera al lato dello splendido giardino rinascimentale. Un risultato concreto, dunque, per la collettività”.

Apertura al pubblico contingentata e su prenotazione
Info: 075.8554202 – cultura@ilpoliedro.org – www.cittadicastelloturismo.it
Domenica 31 Ottobre e Lunedi 1 Novembre orario di apertura standard


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Citerna: Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Paladino: “Importante ricordare il sacrificio di coloro che hanno reso la nostra Patria libera e unita”

In occasione della ricorrenza del centenario della traslazione del Soldato sconosciuto all’altare della Patria (4 novembre 1921), il Consiglio Comunale di Citerna nella seduta di venerdì 29 ottobre ha deciso all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

“È stata commuovente la discussione in consiglio comunale – ha riferito il sindaco Enea Paladino –  dove tutte le forze politiche del nostro Comune si sono ritrovate concordi nel conferire la massima onorificenza a questo ragazzo di cui nessuno conosce l’identità, sappiamo solamente che ha combattuto per l’Italia nella I Guerra Mondiale e che da cento anni rappresenta il sacrificio delle centinaia di giovani soldati che hanno donato la vita per la libertà e l’unità della nostra Patria. Durante il dibattito sono stati ricordati il momento della scelta della salma del soldato non più riconoscibile ad opera di Maria Bergamas e il viaggio funebre in treno accompagnato da due ali di folla in una sorta di sacro rito laico che unì tutta la nazione. Tenere vivo il ricordo del Milite Ignoto è stato doveroso per ricordare alle future generazioni il sacrificio di chi ci ha permesso di vivere in una nazione libera e unita. Da primo cittadino sono orgoglioso che la massima assise citernese abbia conferito questa cittadinanza onoraria, ad uno per tutti”.

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Città di Castello: Prevenzione delle truffe, partecipato incontro tra Carabinieri e cittadini

I Carabinieri della Stazione di Città di Castello nell’ambito di un più vasto progetto del Comando Provinciale di Perugia, stanno effettuando degli incontri informativi per la prevenzione ed il contrasto delle truffe in danno di persone appartenenti alla fascia di quelle più anziane.

Nei giorni scorsi, con la collaborazione della Parrocchia del centro storico di Città di Castello “Santi Florido e Amanzio”, i Carabinieri hanno informato le numerose persone presenti sui rischi delle sempre più ricorrenti truffe che vengono perpetrate soprattutto ai danni di persone anziane.

Sono stati forniti suggerimenti e consigli utili per evitare di diventare facili vittime di persone senza scrupoli, stimolando ad implementare la collaborazione dei cittadini con i Carabinieri così da aumentare la sicurezza “in casa e fuori casa” adottando alcune semplici accortezze.

I cittadini hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa interagendo fattivamente con il comandante della Stazione al quale sono state rivolte numerose domande e chiesti consigli per tutelare al meglio la sicurezza personale e quella dei propri beni.

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Città di Castello: ritardi nella spedizione degli avvisi relativi al pagamento della Tassa Rifiuti, interrogazione di Lignani, Rossi e Leveque

“Premesso che non sono pervenute ancora nelle case dei tifernati gli avvisi relativi al pagamento della Tassa Rifiuti e che lo scorso 30 giugno il Consiglio comunale ha approvato il Piano Economico e i parametri determinati per il 2021 relativi a detta Tassa unitamente al Regolamento modificato inerente la TARI, serve ricordare che il Regolamento prevede espressamente la possibilità di suddivisione in tre rate dell’importo destinato ad ogni singola utenza, la tempistica è invece determinata annualmente da apposita Delibera di Giunta comunale. Essendo ormai la fine di ottobre è di fatto impossibile la suddivisione in tre rate entro il 2021 a cadenza mensile. Gli impegni presi in sede di dibattito del 30 giugno prevedevano una prima scadenza entro il mese di settembre. Pertanto interroghiamo il Sindaco di Città di Castello sulle motivazioni che hanno determinato il ritardo nella spedizione degli avvisi”

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Sansepolcro: Il Milite Ignoto spiegato agli studenti. Il sindaco Innocenti ha fatto pervenire un video e un pieghevole alle scuole

SANSEPOLCRO – Un video edito dall’Istituto Luce e un pieghevole informativo. E’ quanto il sindaco Innocenti ha fatto pervenire alle scuole del territorio di Sansepolcro in vista del 4 novembre, anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, quando si celebrerà il centenario della traslazíone della Salma del Milite lgnoto da Aquileía all’Altare della Patria a Roma.

“Il treno che trasportava la salma del Soldato sconosciuto transitò fra il 3l ottobre ed il I novembre l92l anche nella Provincia di Arezzo, dove una grande partecipazione popolare rese omaggio in riverente silenzio lungo le massicciate della ferrovia: madri, padri, spose, figli, vedevano in quel soldato il loro caro, che non aveva fatto ritorno alla propria casa ed era stato sepolto in cimiteri di guena lontani o disperso. Questo fu uno dei momenti spiritualmente più alti e partecipati della storia del nostro paese” ha scritto il sindaco nella lettera di accompagnamento alle scuole, invitando così insegnanti e dirigenti scolastici a far conoscere alle giovani generazioni la storia e il simbolo del soldato sconosciuto.

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Inaugurata questa mattina la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di Città di Castello: eccellenze in mostra nel centro storico tifernate da oggi a Lunedi 1 Novembre

Tartufo “acchiappaturisti”, volano della ripresa economica e della promozione del territorio. “Il tartufo in Umbria rappresenta una delle eccellenze che sviluppano una catena del valore in termini di produzione, gestione del territorio, tutela della biodiversità. Motivo per cui la Regione Umbria investe nella tartuficoltura credendo nel suo potenziale per il rilancio delle aree. A breve uscirà, infatti, un bando per una ricaduta di risorse significative nel settore che consentano interventi volti a favorire la concentrazione dell’offerta, l’incremento delle attività di produzione, la trasformazione, la valorizzazione e la commercializzazione.

Le iniziative della Regione Umbria intendono perseguire la realizzazione di un importante progetto di filiera atto a rafforzare il ruolo e le opportunità economiche della nostra regione con riferimento a questa straordinaria eccellenza”, è quanto dichiarato dall’assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria, Roberto Morroni, questa mattina in piazza Matteotti subito dopo il taglio del nastro della 41esima edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo bianco di Citta’ di Castello alla presenza del sindaco, Luca Secondi, del Presidente dell’Associazione Mostra del tartufo, Mauro Severini, del presidente del Gal, Mirko Ceci, del Presidente dell’associazione nazionale Città del Tartufo, Michele Boscagli, di sindaci altotiberini, rappresentanti istituzionali, autorità civili e militari. Prima del consueto itinerario fra gli stand della mostra nel salotto buono della città si è svolta una toccante cerimonia di consegna di una targa ricordo alla famiglia di Giovannino “Jimmy” Cecchini (alla moglie Daniela e ai figli Andrea e Silvia) storico tartufaio ed imprenditore di successo scomparso poco tempo fa.

“Nel ricordo di Giovannino “Jimmy” Cecchini pioniere appassionato della promozione, valorizzazione del territorio e delle tradizioni attraverso il tartufo e le eccellenze agro-alimentari. Con gratitudine e affetto”, questa la motivazione impressa nella targa con i loghi dei comuni di Citta’ di Castello, Pietralunga e dell’Associazione Mostra del Tartufo. A margine della inaugurazione si è svolta una manifestazione di un gruppo di tartufai che hanno chiesto l’attenzione delle istituzioni pubbliche per il valore della ricerca del tartufo e delle problematiche connesse. Il sindaco Luca Secondi, l’assessore regionale, Roberto Morroni, il presidente della Mostra, Mauro Severini ed alcuni rappresentanti istituzionali li hanno incontrati in piazza Matteotti ed ascoltato le loro richieste. Fino a lunedi 1 novembre il centro storico si trasforma in una vera e propria vetrina delle eccellenze agro-alimentari, con il tartufo bianco, la prelibata e profumata trifola in bella mostra a portata dei palati più esigenti e buongustai pronti a gustare i piatti della cucina umbra preparati dai ristoranti della città.

Una tre giorni diventata tappa fissa per gli appassionati di prelibatezze, buongustai e soprattutto del tartufo bianco dell’Alto Tevere, re incontrastato della tavola. La Mostra fin dal suo esordio, è stata un motore fondamentale di promozione non solo per il tartufo bianco, ma per tutto il territorio. Questa nuova edizione, ha sì il profumo inconfondibile del tartufo, ma anche della ripartenza con un’attenzione particolare alla territorialità e alla tipicità del patrimonio agro-alimentare. L’evento promosso dal comune di Città di Castello, dall’associazione Mostra del Tartufo, dall’associazione Tartufai, insieme alla Regione dell’Umbria e agli enti pubblici locali, tra cui il GAL con il progetto “DeGustibus”, sarà un’occasione da non perdere. Una vetrina d’eccezione per celebrare tutte le tipologie del tartufo, perché in questa zona, per via del microclima, ogni tartufo ha la sua stagione, con un’attenzione in particolare alla “trifola” dell’Alto Tevere umbro, (“Tuber magnatum pico”, prelibato tartufo bianco) che matura proprio in autunno. “Le quattro stagioni del tartufo” non a caso è lo slogan, scelto già da alcune edizioni, per distinguere la specifica territorialità e, l’esercito di cavatori, circa un tifernate ogni venti, fanno di Città di Castello la “capitale del tartufo” e, soprattutto nella stagione culmine di questa produzione, una fabbrica vera e propria di tutte le pesature e per tutte le tasche.

Il prezzo del tartufo bianco è aumentato circa del 30% arrivando in media a 300-400 euro all’etto come hanno sottolineato associazioni di categoria del mondo agricolo qualche giorno fa. Si tratta di valori sui massimi toccati negli ultimi anni con i 350 euro nel 2013, i 500 euro nel 2012 e i 450 euro all’etto del 2017 per pezzature medie dai 15 ai 20 grammi. A far alzare le quotazioni è stato il lungo periodo di siccità che ne ha frenato le nascite, ma ora con le possibili precipitazioni in autunno, si potrebbe vedere positivo per le regioni vocate per la raccolta, fra cui l’Umbria. Il Tuber magnatum Pico si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. L’arrivo della pioggia, dunque, fa sperare cercatori e appassionati che affollano mostre e sagre dedicate al tartufo. Città di Castello, capitale della “trifola” è anche capofila del territorio dell’Alta Valle del Tevere, come socio dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, della proposta di candidatura, presentata dal MiC per l’Italia all’UNESCO, della “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” affinché il vasto complesso di saperi che consentono ai tartufai di cercare e cavare il prezioso fungo, fosse riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità, garantendone la salvaguardia e la trasmissione alle giovani generazioni.

“La mostra da sempre ed ora più che mai e’ un evento fondamentale per il tessuto economico-turistico del nostro territorio – ha dichiarato Mauro Severini, in rappresentanza del comitato promotore – con il contributo di tutti siamo riusciti ad allestire una edizione in sicurezza, mantenendo vivo lo spirito della manifestazione che fa parte integrante del nostro tessuto cittadino, della storia, delle tradizioni”. “Il tartufo è una eccellenza che caratterizza da sempre il nostro territorio e da oltre 40 anni grazie alla mostra mercato riesce a promuovere la città e le altre eccellenze culturali, storico-artistico-ambientali. Grazie anche al tartufo ed al suo richiamo irresistibile, i ristoranti e le strutture ricettive sono tornati ad essere al centro dell’attenzione e gradimento di turisti e visitatori come nei migliori momenti del passato: segnali che fanno ben sperare per il futuro”, ha precisato il sindaco di Citta’ di Castello, Luca Secondi che ha ringraziato tutti gli enti, l’associazione mostra del tartufo, la regione umbria, il Gal e i comuni altotiberini per la fattiva collaborazione e sinergia. Durante la tre giorni della mostra nelle piazze del centro storico si svolgeranno mercati, saloni, degustazioni, laboratori del gusto, cooking show. Non mancheranno eventi, quali degustazioni gratuite, a base di piatti tradizionali con ricette impreziosite dal pregiato tartufo che sono organizzate tramite il progetto DeGustibus, finanziato dal GAL Alta Umbria con Il comune di Città di Castello come capofila.

I cooking show vivacizzeranno la mostra e permetteranno ai visitatori di fare delle vere esperienze sulla conoscenza dei sapori e del gusto dei prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio. Tartufo, prodotti enogastronomici locali e cooking show quindi nel centro storico di Citta di Castello, all’interno del Mercato sapore di tartufo allestito come ogni anno in Piazza Matteotti dove saranno presenti come nelle passate edizioni, Giuliano Tartufi, Penna Tartufi, Il Tartufaro, Mirko Tartufi, Tartufi Martinelli e Jimmy Tartufi che proporranno il meglio del tartufo locale e dei prodotti a base di tartufi. Il Mercato dei Sapori d’Italia in piazza Gabriotti ospiterà invece produttori di eccellenze provenienti da tutto lo stivale, mentre il Loggiato Gildoni accoglierà’ le eccellenze locali nel Mercato delle eccellenze a #KilometroZero con i Presidi, i produttori locali. Saranno programmati molti eventi collaterali grazie alla collaborazioni con i partner della Mostra tra cui i presidi, L’Istituto di Istruzione Superiore “Patrizi – Baldelli – Cavallotti” e la stessa Associazione Nazionale Città del Tartufo, i canali dove trovare tutte le informazioni: https://www.cittadicastelloturismo.it/il-tartufo-bianco/

  • https://degustibus.cittadicastelloturismo.it
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Città di Castello: nel week end la 41esima Mostra Nazionale del Tartufo Bianco

Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di Città di Castello eccellenze in mostra nel centro storico tifernate – Inaugurazione, sabato 30 ottobre alle ore 10 alla presenza dell’assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria, Roberto Morroni, del sindaco Luca Secondi e del Presidente dell’Associazione Mostra del tartufo, Mauro Severini.

Weekend di Ognissanti all’insegna del tartufo bianco e delle eccellenze agro-alimentari. Dopo lo stop dell’edizione 2020 dovuta all’emergenza sanitaria, torna da sabato 30 ottobre a lunedi 1 novembre a Città di Castello la 41esima edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco: una tre giorni diventata tappa fissa per gli appassionati di prelibatezze, buongustai e soprattutto del tartufo bianco dell’Alto Tevere, re incontrastato della tavola. La Mostra fin dal suo esordio, è stata un motore fondamentale di promozione non solo per il tartufo bianco, ma per tutto il territorio. Questa nuova edizione, ha sì il profumo inconfondibile del tartufo, ma anche della ripartenza con un’attenzione particolare alla territorialità e alla tipicità del patrimonio agro-alimentare. L’evento promosso dal comune di Città di Castello, dall’associazione Mostra del Tartufo, dall’associazione Tartufai, insieme alla Regione dell’Umbria e agli enti pubblici locali, tra cui il GAL con il progetto “DeGustibus”, sarà un’occasione da non perdere. Una vetrina d’eccezione per celebrare tutte le tipologie del tartufo, perché in questa zona, per via del microclima, ogni tartufo ha la sua stagione, con un’attenzione in particolare alla “trifola” dell’Alto Tevere umbro, (“Tuber magnatum pico”, prelibato tartufo bianco) che matura proprio in autunno.

“Le quattro stagioni del tartufo” non a caso è lo slogan, scelto già da alcune edizioni, per distinguere la specifica territorialità e, l’esercito di cavatori, circa un tifernate ogni venti, fanno di Città di Castello la “capitale del tartufo” e, soprattutto nella stagione culmine di questa produzione, una fabbrica vera e propria di tutte le pesature e per tutte le tasche. Il prezzo del tartufo bianco è aumentato circa del 30% arrivando in media a 300-400 euro all’etto come hanno sottolineato associazioni di categoria del mondo agricolo qualche giorno fa. Si tratta di valori sui massimi toccati negli ultimi anni con i 350 euro nel 2013, i 500 euro nel 2012 e i 450 euro all’etto del 2017 per pezzature medie dai 15 ai 20 grammi. A far alzare le quotazioni è stato il lungo periodo di siccità che ne ha frenato le nascite, ma ora con le possibili precipitazioni in autunno, si potrebbe vedere positivo per le regioni vocate per la raccolta, fra cui l’Umbria. Il Tuber magnatum Pico si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione.

L’arrivo della pioggia, dunque, fa sperare cercatori e appassionati che affollano mostre e sagre dedicate al tartufo. Città di Castello, capitale della “trifola” è anche capofila del territorio dell’Alta Valle del Tevere, come socio dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, della proposta di candidatura, presentata dal MiC per l’Italia all’UNESCO, della “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” affinché il vasto complesso di saperi che consentono ai tartufai di cercare e cavare il prezioso fungo, fosse riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità, garantendone la salvaguardia e la trasmissione alle giovani generazioni. “La mostra da sempre ed ora più che mai e’ un evento fondamentale per il tessuto economico-turistico del nostro territorio – ha dichiarato Mauro Severini, in rappresentanza del comitato promotore nel corso della conferenza stampa di presentazione – purtroppo abbiamo dovuto annullare l’edizione 2020 a causa della pandemia e quest’anno, grazie all’arrivo dei vaccini, con il contributo di tutti siamo riusciti ad allestire una edizione in sicurezza, mantenendo vivo lo spirito della manifestazione che fa parte integrante del nostro tessuto cittadino, della storia, delle tradizioni”. “Il tartufo è una eccellenza che caratterizza da sempre il nostro territorio e da oltre 40 anni grazie alla mostra mercato riesce a promuovere la città e le altre eccellenze culturali, storico-artistico-ambientali. Grazie anche al tartufo ed al suo richiamo irresistibile, i ristoranti e le strutture ricettive sono tornati ad essere al centro dell’attenzione e gradimento di turisti e visitatori come nei migliori momenti del passato: segnali che fanno ben sperare per il futuro”, ha precisato il sindaco di Citta’ di Castello, Luca Secondi che ha ringraziato tutti gli enti, l’associazione mostra del tartufo, la regione umbria, il Gal e i comuni altotiberini per la fattiva collaborazione e sinergia.

“Un grazie particolare ai tartufai e ai loro splendidi cani, campioni del fiuto veri e propri protagonisti della nascita e del successo della manifestazione nel corso degli ultimi decenni”, ha concluso il sindaco Luca Secondi, affiancato dal sindaco di Pietralunga, Mirko Ceci, del direttore del Gal Alta Umbria, Matteo Montanari e del dirigente scolastico dell’International Campus Patrizi Baldelli Cavallotti, Marta Boriosi. Durante la tre giorni della mostra nelle piazze del centro storico si svolgeranno mercati, saloni, degustazioni, laboratori del gusto, cooking show. Non mancheranno eventi, quali degustazioni gratuite, a base di piatti tradizionali con ricette impreziosite dal pregiato tartufo che sono organizzate tramite il progetto DeGustibus, finanziato dal GAL Alta Umbria con Il comune di Città di Castello come capofila. I cooking show vivacizzeranno la mostra e permetteranno ai visitatori di fare delle vere esperienze sulla conoscenza dei sapori e del gusto dei prodotti agroalimentari di eccellenza del territorio. Tartufo, prodotti enogastronomici locali e cooking show quindi nel centro storico di Citta di Castello, all’interno del Mercato sapore di tartufo allestito come ogni anno in Piazza Matteotti dove saranno presenti come nelle passate edizioni, Giuliano Tartufi, Penna Tartufi, Il Tartufaro, Mirko Tartufi, Tartufi Martinelli e Jimmy Tartufi che proporranno il meglio del tartufo locale e dei prodotti a base di tartufi. Il Mercato dei Sapori d’Italia in piazza Gabriotti ospiterà invece produttori di eccellenze provenienti da tutto lo stivale, mentre il Loggiato Gildoni accoglierà’ le eccellenze locali nel Mercato delle eccellenze a #KilometroZero con i Presidi, i produttori locali. Saranno programmati molti eventi collaterali grazie alla collaborazioni con i partner della Mostra tra cui i presidi, L’Istituto di Istruzione Superiore “Patrizi – Baldelli – Cavallotti” e la stessa Associazione Nazionale Città del Tartufo, i canali dove trovare tutte le informazioni: https://www.cittadicastelloturismo.it/il-tartufo-bianco/

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Città di Castello: L’International Campus Patrizi Baldelli Cavallotti protagonista della 41esima edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco

Da sabato 30 ottobre a lunedì 1 novembre, in occasione della 41esima edizione della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di Città di Castello, anche l’International Campus Patrizi Baldelli Cavallotti sarà ancora presente all’evento con tavoli espositivi rappresentativi sia della scuola Agraria che dell’Istituto Alberghiero con i suoi tre indirizzi di enogastronomia, sala e accoglienza turistica. Una vetrina importante per la storica scuola tifernate che da sempre attesta l’appartenenza al territorio e la stretta collaborazione con le iniziative dell’Amministrazione Comunale. Un’occasione preziosa anche per tutti gli studenti e i loro docenti che, in questa tre giorni di mostra delle eccellenze della scuola e di degustazioni, potranno ancora una volta mettersi al servizio della città con competenza e professionalità.

Si parte sabato 30 ottobre alle ore 18.00 con “ 50 sfumature di rosso”, percorso sensoriale sul peperoncino a cura degli studenti dell’Indirizzo Agrario, presenti sotto il loggiato Gildoni sia con uno stand della Bottega del Patrizi per la vendita dei prodotti biologici dell’azienda agraria della scuola, sia con uno stand dove i ragazzi presenteranno le varietà di peperoncino prodotte tra colori e sapori. Domenica 31 ottobre invece appuntamento tradizionale con lo show Cooking dell’Istituto Alberghiero in due battute, alle 15.00 e alle 17.00, con allestimento nello Stand Progetto de Gustibus; su prenotazione, sarà possibile partecipare alla presentazione e degustazione di due piatti rigorosamente al tartufo ( “ carbonara destrutturata e tartufo” e “ guancia brasata su crema di ceci e patate di Pietralunga al tartufo”), cui saranno abbinati due cocktail ( Beer Spritz e Conte Ugo) serviti dai nostri studenti di sala per allietare i palati e valorizzare i prodotti del territorio. Per prenotarsi sarà sufficiente cliccare sul QR code che troverete nei volantini allegati o a margine di questa nota; link ed informazioni anche sul sito istituzionale della scuola www.iiscittadicastello.edu.it o all’indirizzo dedicato infoeventotartufo@iiscittadicastello.net

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San Giustino – La “Sala del Camino” di Villa Graziani intitolata a Silvana Benigno. La cerimonia sabato 30 ottobre alle 11.30


Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno, sta volgendo al termine. Come ogni anno, il Comune di San Giustino ha illuminato Villa Graziani di rosa a mo’ di monito nei confronti delle donne a prendersi cura di sé.
“Concludiamo questo mese – dichiara l’Amministrazione Sangiustinese – con una iniziativa che ci sta particolarmente a cuore, che avrà luogo sabato 30 ottobre alle 11.30 proprio a Villa Graziani dove la “Sala del Camino” sarà intitolata alla concittadina Silvana Benigno. Silvana è venuta a mancare il 24 gennaio 2020, dopo aver lottato con grande forza personale contro la malattia e distinguendosi per la dedizione e l’impegno nel sostenere e promuovere la ricerca, divenendo un esempio per altre persone che hanno vissuto e vivono la medesima malattia. A tale motivo è stata insignita della onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Per lo stesso motivo, riconoscendo il valore personale, umano e sociale di Silvana, riteniamo un dovuto riconoscimento l’intitolazione alla nostra Concittadina di una Sala particolarmente bella, che ha ospitato eventi ed iniziative importanti in un complesso architettonico che, come uno scrigno, raccoglie la storia, la cultura e l’arte del nostro territorio e, da sabato, la memoria cara di Mamma Coraggio. Ringraziamo i familiari per il consenso a tale proposta”.
Nel corso della cerimonia, che avrà luogo secondo i protocolli anti-Covid, verrà posta una targa commemorativa in memoria di Silvana Benigno.

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Anghiari: Boom di visitatori nei primi due mesi della mostra “La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento’’

Grande successo per la mostra “La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento” che è in corso di svolgimento da due mesi al Museo della Battaglia e di Anghiari all’interno del progetto “Terre degli Uffizi”, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze all’interno dei rispettivi programmi Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. L’esposizione, inaugurata lo scorso 31 agosto e in programma fino al 6 gennaio 2022, comprende cinque splendide opere provenienti da uno dei più importanti musei del mondo. La mostra racconta la trasformazione avvenuta durante il Rinascimento di una parte dei notabili di Anghiari da uomini d’arme a cortigiani eruditi e amanti della cultura. Nei mesi di settembre e ottobre il Museo della Battaglia e di Anghiari, grazie a questa bella e significativa mostra, ha fatto registrare il 65% di visitatori in più. Numeri di assoluto rilievo che vanno tra l’altro di pari passo con l’unanime apprezzamento per la mostra da parte dei visitatori.

Siamo soddisfatti – ha sottolineato Gabriele Mazzi, direttore del Museo della Battaglia e di Anghiari – perché abbiamo creduto fin da subito nel progetto Terre degli Uffizi che ci ha permesso di portare queste meravigliose opere all’interno del nostro museo civico

Soddisfazione per il progetto Terre degli Uffizi e per l’andamento delle varie mostre emersa anche dalle parole di Eike Schmidt, direttore de Le Gallerie degli Uffizi, riportate dal Corriere della Sera il 24 ottobre. “Siamo molto contenti dei primi sette esperimenti; tanti visitatori e luoghi che hanno ricevuto fama e notorietà. Anghiari è finito sul Guardian, Poppi sul New York Times. La Toscana degli Uffizi diffusi è stata inserita da Time tra le 100 località da visitare nel mondo nel 2021”.

‘’Questi ottimi dati – ha dichiarato il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori– confermano la bontà del progetto che abbiamo elaborato assieme alle Gallerie degli Uffizi proprio per far conoscere e valorizzare luoghi e collezioni meno conosciute del territorio. Avevamo visto giusto e siamo molto contenti di questo primo risultato’’.

Queste le cinque opere provenienti da Le Gallerie degli Uffizi esposte al Museo della Battaglia e di Anghiari:

– Cristofano Dell’Altissimo, Ritratto di Federico da Montefeltro, olio su tavola.

– Courtois Jacques detto Borgognone, Battaglia di cavalleria, olio su tela.

– Ambito francese sec. XVI, Ritratto di uomo in armatura, olio su tavola.

– Lorenzo di Giovanni di Nofri (Maestro di San Miniato), Madonna con Bambino (tabernacolo), tempera su tavola.

– Pseudo Pier Francesco Fiorentino, Madonna con Bambino e angeli, tempera su tavola.

Al link https://www.battaglia.anghiari.it/terre-uffizi-civilta-armi-corti-rinascimento.html&lang=IT, la innovativa guida sulla mostra.

In occasione de “I centogusti dell’Appennino”, in programma ad Anghiari dal 29 ottobre al 1° novembre, il Museo della Battaglia e di Anghiari propone da sabato a lunedì compresi alle ore 11:00 visite accompagnate gratuite alla mostra. Fino al 1° novembre inoltre il museo sarà aperto tutti i giorni la mattina dalle 9.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30, mentre a partire dal 2 novembre la chiusura serale sarà alle ore 17:30. Fino al 6 gennaio 2022 tutte le domeniche sarà possibile effettuare visite accompagnate gratuite a partire dalle ore 11:00.

Per ulteriori info:

Tel. +39 0575 787023

museobattaglia@anghiari.it

www.battaglia.anghiari.it

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Usl Umbria 1, disservizio di rete: ripristinati subito tutti i servizi. Un guasto alla rete regionale a banda larga ha interrotto o rallentato l’erogazione dei servizi dell’Usl Umbria 1 fino alle ore 8,42 della mattina

Perugia, 29 ottobre 2021 – Nella mattinata di oggi (venerdì 29 ottobre) alcuni servizi erogati dall’Usl Umbria 1, riguardanti soprattutto i prelievi ed i tamponi effettuati ai drive throuth, hanno subito un’interruzione od un rallentamento a causa di un guasto della rete regionale a banda larga (verificatosi alle ore 5,40) che ha interrotto l’accesso al Data center regionale. Umbria Digitale, grazie ai propri strumenti di monitoraggio, si è attivata alle ore 5,42 ed immediatamente sono state avviate tutte le attività per ripristinare i servizi nel minor tempo possibile. Alle ore 8,42 i servizi della sanità e degli enti locali sono stati ripristinati attraverso l’attivazione della rete di ridondanza di Umbria Digitale.

Per quanto concerne i problemi che si sono riscontrati nel territorio dell’Usl Umbria 1, nel Distretto dell’Assisano hanno riguardato soprattutto i centri salute dove erano in programma i prelievi del sangue. Alcune persone hanno atteso il ripristino del servizio mentre altre hanno lasciato il proprio numero di telefono, rinviando le analisi alla giornata di domani (sabato 30 ottobre) e di martedì 2 novembre. Nell’Alto Chiascio, tranne che nel centro salute di Gualdo Tadino (dove sono stati posticipati i prelievi a domani), i servizi sono stati erogati regolarmente, seppur hanno registrato un po’ in ritardo. Stesso iter si è avuto nel Distretto del Perugino dove il sistema era rallentato e ha comportato solo qualche attesa non prevista da parte degli utenti, compresi quelli in fila al drive throuth. Nell’area del Trasimeno ad aver avuto problemi sono stati solo coloro che hanno prenotato il tampone al drive throuth dopo le ore 19 di giovedì 28 ottobre, orario nel quale il personale sanitario non aveva avuto modo di stampare preventivamente le etichette per oggi. Nel distretto dell’Alto Tevere è stato registrato qualche rallentamento nel servizio anche nella zona di Città di Castello mentre ad Umbertide i prelievi delle persone prenotate nella giornata odierna sono stati spostati a domani, a martedì 2 e a mercoledì 3 novembre. Nessun problema è stato riscontrato nella zona della Media Valle del Tevere

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Città di Castello: Bassini “Nessun passo indietro, avanti con orgoglio”

Ringrazio le tante persone che, durante questi giorni, si sono preoccupate per me, per la mia assenza dal palcoscenico della politica, ma credo che sia opportuno che la scena, adesso, venga
occupata dai vincitori. Ribadisco, per coloro che avessero ancora dei dubbi, che non mi
dimetto dalla carica di consigliere comunale. Mi dispiace per chi, soprattutto nei social, aveva avanzato questa ipotesi, su non so bene quale base politica.

Rimarrò in carica come consigliere comunale per onorare i 7.638 cittadini che mi hanno votato al ballottaggio e per 3 cittadini su 4 che hanno deciso di non appoggiare questo perdurante sistema di potere che si tramanda da generazioni.

Anzi, proprio in virtù e in forza degli oltre 23 mila tifernati che «non ci stanno», mi appello agli altri consiglieri di opposizioni, alle altre forze di minoranza per creare un fronte unico ed unitario in Consiglio comunale con proposte progettuali per il nostro territorio con l’esigenza di rompere un isolamento che negli ultimi anni è diventato sempre più evidente dalla sanità all’economia al turismo all’infrastrutture.

Trasparenza, capacità e politiche rivolte ai cittadini saranno i nostri punti di riferimento per i prossimi cinque anni, dove voglio e come opposizione vogliamo dare il nostro contributo fermo restando che da soli è difficile, ma insieme si può.

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A Città di Castello Raffaello e Signorelli “vis a vis”.

Raffaello e Signorelli “vis a vis”. Nella realtà storica non si sono mai incontrati ma da Sabato 30 ottobre 2021 saranno simbolicamente nella stessa stanza. Raffaello con lo Stendardo della santissima Trinità e Signorelli con il Martirio di San Sebastiano nella mostra “Raffaello giovane a Città di castello e il suo sguardo”, ospitata dalla Pinacoteca Comunale di Città di Castello dal 30 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022. L’allestimento, che diventerà permanente, propone le due opere in una sala dedicata e un nuovo percorso del Museo che d’ora in poi sarà accessibile dall’ingresso monumentale originario, introdotto da un bel portale cinquecentesco che si affaccia sulla recuperata Piazza delle tabacchine, offrendo al visitatore l’esperienza della facciata a graffiti su disegno del Vasari e di camminare in un vero giardino rinascimentale all’italiana.

La mostra, promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche Guarda Raffaello, è stata approvata dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio e gode di un contributo pubblico statale erogato dal Ministero della Cultura (MiC).
Curata da Marica Mercalli, già Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e ora Direttore Generale per la Sicurezza del Patrimonio culturale del MiC, e da Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli Studi di Perugia, vuole ricostruire le esperienze che il giovanissimo pittore poté vivere in un ambiente ricco di stimoli e denso di passati trascorsi culturali legati al soggiorno di Luca Signorelli in città.

Nell’anteprima per la stampa, che ha rivelato l’allestimento del piano nobile, dove la mostra si snoda in diverse sale, il sindaco di Città di Castello Luca Secondi ha ripercorso la storia della mostra, che nasce prima della pandemia e faticosamente resiste a mesi di lockdown e di stop agli eventi. “Anche se è stata molto dura tenere insieme l’organizzazione di una mostra di queste proporzioni con prestiti internazionali, intervento di restauro, riallestimento del museo concomitanti, l’Amministrazione comunale ha sempre creduto nelle potenzialità culturali e di promozione della città di questo evento e se oggi siamo qui è grazie alla determinazione del mio predecessore Luciano Bacchetta, e degli assessori alla Cultura che si sono avvicendati negli ultimi anni Michele Bettarelli e Vincenzo Tofanelli. Invito tutti a visitare la mostra per il valore del progetto messo a punto dalle due curatrici Laura Teza e Marica Mercalli e a scoprire il nuovo assetto della Pinacoteca. E’ importante oggi la presenza della dirigente Cultura della Regione Umbria Antonella Pinna perché il museo è un valore per il territorio e per la Regione Umbria, di cui rappresentiamo come città il passato rinascimentale. Nel museo in questi mesi saranno ospitate opere di primaria importanza per la storia dell’arte e non solo di Raffaello: voglio ringraziare il tenente Colonnello Guido Barbieri, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Umbria per l’attenzione dimostrata verso il nostro evento”, ha concluso Secondi. All’incontro di anteprima con la stampa ha partecipato anche l’ex sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta.
La mostra si avvale di un comitato scientifico di livello internazionale che raccoglie i migliori studiosi nel campo degli studi perugineschi e raffaelleschi, che hanno lavorato attivamente al progetto e partecipato al catalogo scientifico edito da Silvana Editoriale in cui sono confluiti gli inediti, eccellenti risultati scientifici del lavoro.
La mostra svela anche le molte citazioni dirette ed indirette che si ritrovano nelle opere successive di Raffaello: in particolare nei disegni di Oxford, presenti in esposizione, emergono i suoi studi sul balestriere del Martirio di Signorelli. Inoltre un laboratorio permanente, curato dalla Bottega tifernate di Stefano e Francesca Lazzari, permetterà di seguire come fu dipinto lo Sposalizio, di cui vengono riproposte le copie più famose.
“La mostra – ha spiegato Laura Teza, curatrice insieme a Marica Mercalli – vuole ripercorrere in modo chiaro e percepibile al grande pubblico la ricchezza della sua velocissima, straordinaria educazione. Pochi sanno, se non gli addetti ai lavori, che Raffaello debuttò a Città di Castello. Infatti nel dicembre del 1500 il giovanissimo pittore firma il suo primo contratto con Andrea Baronci per l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino in Sant’Agostino, una grande tavola di quasi quattro metri di altezza. Ha solo diciassette anni ma viene chiamato magister Rafel, cioè è un maestro autonomo con bottega e doveva pagare le tasse. Firma insieme ad Evangelista da Piandimeleto, uno storico aiutante di suo padre, Giovanni Santi, anch’egli pittore e scenografo e colto letterato. La prima parte della mostra si concentrerà sull’analisi del percorso della sua formazione, difficile da ricostruire ma sicuramente maturata nell’ambito della bottega di Perugino, il meglio maestro d’Italia, secondo la definizione del banchiere Agostino Chigi. Secondo il racconto di Vasari il padre Giovanni ce lo accompagnò poco prima di morire, nel 1494, consapevole della straordinarietà del talento del figlio. Un continuo addestramento nella bottega di Perugino, soprattutto nel campo del disegno, e la solida cultura del padre riuscirono ben presto a fornire al giovanissimo urbinate i mezzi per spiccare il volo da solo”.

La grande tavola con l’Incoronazione di san Nicola da Tolentino, danneggiata nel terremoto del 1789 e da allora dispersa in frammenti, è ricostruita in mostra nei suoi pezzi principali: l’Eterno e la Vergine del Museo Nazionale di Capodimonte, restaurati ad hoc grazie ad un finanziamento del Comune di Città di Castello, e la splendida testa di Angelo di Brescia, dal morbido, suadente stile peruginesco. Importante si è rivelata l’unica copia finora conosciuta della tavola, quella realizzata da Ermenegildo Costantini (1791), presente in Pinacoteca. Si tratta di una copia parziale ma che ha giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione della grande tavola. In occasione della mostra, oltre all’esposizione dei tre frammenti, verrà presentata una ricostruzione virtuale della pala che ne ripropone la fisionomia complessiva, la sua interazione con alcuni disegni di Raffaello elaborati nel corso della sua preparazione, e la struttura raffinata del suo invaso architettonico studiata per la prima volta da Francesco Paolo di Teodoro e Filippo Camerota, del comitato scientifico della mostra. Questa installazione virtuale, inedita e a colori, entrerà a far parte in maniera definitiva del percorso di visita permanente della Pinacoteca.

Il cuore della mostra sarà rappresentato dal Gonfalone a doppia faccia di Raffaello, unica sua opera mobile rimasta in Umbria, proveniente dalla Confraternita della Santissima Trinità di Città di Castello ed ora conservato in Pinacoteca. Rappresenta appunto la Trinità e l’insolito tema della Creazione di Eva, temi molto cari a sant’Agostino e che quindi fanno pensare ad un ruolo attivo di quest’ordine nel favorire il debutto del giovanissimo urbinate. Il gonfalone per l’occasione è stato sottoposto ad uno straordinario restauro di reintegrazione estetica direttamente sorvegliato dall’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma, utile a riequilibrare coloristicamente le estese lacune della sua pellicola pittorica.
Il Gonfalone testimonia il processo graduale di maturazione del linguaggio di Raffaello dal suo e il confronto diretto con Luca Signorelli, e in particolare con il suo Martirio di San Sebastiano, conservato nella stessa Pinacoteca a pian terreno e da poco oggetto di un importante restauro. I due dipinti, gonfalone e Martirio, d’ora in poi verranno mostrati fianco a fianco, nella stessa sala, a testimonianza dello sguardo di Raffaello che li ha legati insieme per sempre. Il giovanissimo pittore, sempre a caccia di nuovi stimoli che traduceva rapidamente su carta, schizza infatti in un disegno ora a Oxford, l’arciere di spalle tratto dal Martirio di Signorelli a fianco della figura del Dio creatore di Eva che sta studiando per il suo gonfalone della Trinità.
Un altro evento speciale caratterizzerà lo svolgimento della mostra. In occasione della sua apertura, si darà inizio alla pittura dello Sposalizio della Vergine realizzata dal maestro Stefano Lazzari della Bottega Tifernate, titolare assieme alla sorella Francesca e al padre Romolo. Giorno dopo giorno il dipinto prenderà forma, dopo un attento studio scientifico del dipinto originale, della sua struttura, della sua definizione coloristica. I visitatori potranno seguire, nel loro farsi, le fasi compositive, gli accorgimenti prospettici, le procedure tecniche che una bottega pittorica del Rinascimento attuava nel dipingere un quadro. Verrà realizzata la copia artistica di uno dei più straordinari capolavori del Rinascimento che, alla fine della mostra, verrà regalato alla cittadinanza tifernate e lasciato nella Pinacoteca Comunale di Città di Castello.
“Raffaello – spiega la Teza – gira per le chiese di Città di Castello e appunta, studia, in un percorso di assimilazione rapidissimo, bruciante. Della Crocefissione Gavari Mond che lascerà a San Domenico, posta proprio vis-à-vis con il Martirio di Signorelli, Vasari dirà che, se non ci fosse scritta sotto la sua firma, si direbbe di Perugino. Infatti in quegli anni gareggia con i modelli di Perugino e di Pintoricchio, a cui fornisce disegni e cartoni preparatori per la Biblioteca Piccolomini di Siena, ricevendo in cambio un raffinatissimo gusto per la decorazione preziosa. La Madonna della Pace di Sanseverino di Pintoricchio, presente in mostra, è una testimonianza scintillante di questo gusto da orafo, incrostato di riflessi dorati.

Sarà presente, in mostra l’unico disegno preparatorio finora noto dell’opera (Oxford, Ashmolean Museum), con uno studio della testa di una fanciulla nel corteo dello Sposalizio, incantevole per la morbidezza e la sapienza del tratto. Questo disegno si confronterà con altri due disegni degli Uffizi con ritratti di giovani che documentano in modo tenero ed emozionante il rinomato dono di Raffaello, come ci dice Vasari, nel fare “la grazia delle teste”.
Il quadro dello Sposalizio diventa rapidamente un paradigma dello stile classico del Rinascimento, che consegna Raffaello alla storia. Ne sono testimonianza le numerose copie antiche e le riproduzioni dipinte ed incise, di cui in mostra si presenta una scelta, che testimoniano il successo del quadro nel corso della sua storia tifernate e milanese.
Apertura della mostra sabato 30 Ottobre 2021 dalle ore 18.00, nel rispetto delle normative Anti Covid, Per visitare la mostra è consigliata la prenotazione: cultura@ilpoliedro.org, 075 8554202.

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Umbertide: realizzazione di passaggi pedonali a Calzolaro e Montecastelli, la soddisfazione del gruppo consiliare della Lega

UMBERTIDE, realizzazione di passaggi pedonali a Calzolaro e Montecastelli, la soddisfazione del gruppo consiliare della Lega

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Sansepolcro: Il primo consiglio comunale si riunisce venerdì 5 novembre

SANSEPOLCRO – E’ convocato a Palazzo delle Laudi per venerdì 5 novembre alle 21 il primo consiglio comunale dell’amministrazione Innocenti. 

Ecco i punti all’ordine del giorno:

1) Convalida degli eletti (verifica eleggibilità); 

2) Giuramento del sindaco; 

3) Elezione del presidente del consiglio comunale e del vicepresidente; 

4) Comunicazione della nomina del vicesindaco e della giunta comunale da parte del sindaco; 

5) Surrogazione dei consiglieri chiamati a far parte della giunta; 

6) Costituzione dei gruppi consiliari e designazione dei capigruppo; 

7) Elezione della commissione elettorale; 

8) Elezione commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari; 

9) Elezione dei rappresentanti in Assemblea Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. 

Prima dell’elezione del presidente del consiglio, presiederà il consigliere anziano Chiara Andreini. La seduta potrà essere seguita anche in streaming nel sito del Comune.

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Sansepolcro:Corone d’alloro al Sacrario degli Slavi

SANSEPOLCRO – Questa mattina si è rinnovata la tradizionale cerimonia di deposizione delle corone di alloro al Sacrario degli Slavi che si trova al cimitero di Sansepolcro. Erano presenti il sindaco Fabrizio Innocenti, l’ambasciatore sloveno SE Tomaž Kunstelj, una folta rappresentanza dell’ANPI, la Polizia Municipale e le forze dell’ordine. 

Per Innocenti è stata la prima uscita ufficiale da sindaco, durante la quale ha sottolineato: “Siamo qui a rinnovare i sentimenti di amicizia fra due popoli, quello italiano e quello sloveno, che hanno vissuto nella loro storia fatti tremendi. Questo comune passato di dolore non ci divide ma ci unisce. Anche questo nostro bellissimo territorio della Valtiberina è stato, purtroppo, teatro di misfatti. A pochi chilometri da qui, nel vicino Comune di Anghiari, sorgeva il Campo di Internamento di Renicci, dove vennero deportati, imprigionati e costretti in condizioni di vita terribili i prigionieri politici provenienti dalla allora Jugoslavia, soprattutto sloveni e croati. Accanto a questo però voglio ricordare che fra le motivazioni per le quali nel 1989 il Presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Città di Sansepolcro c’è anche l’aiuto che gli abitanti di Sansepolcro diedero ai prigionieri che fuggirono da Renicci. Subito dopo la fine della Guerra, all’Arma dei Carabinieri venne affidato il compito di ricostruire le ultime vicende dei prigionieri che erano deceduti a Renicci in modo da avere notizie per le famiglie e da umanizzare il più possibile i resti di uomini altrimenti destinati all’oblio. Nel 1973 fu creata questa parte monumentale nel cimitero cittadino dove vennero traslati i resti dei prigionieri e dei partigiani che erano stati in un primo tempo sepolti in modo più anonimo in altri cimiteri della zona. Oggi dobbiamo fare la nostra parte, che consiste essenzialmente nello strutturare un’azione educativa verso i giovani, nel lavorare sull’aspetto culturale e nel garantire il culto del ricordo. Siamo riuniti in questo sacrario per rendere doveroso omaggio alle 446 persone i cui resti mortali riposano in questo luogo. Ricordare questo drammatico passato comune, questo comune dolore che ci siamo inflitti vicendevolmente non deve essere solo un mero esercizio della memoria, ma deve costituire il fondamento per sentimenti rinnovati e rafforzati di amicizia, idonei a portare nuovo slancio ideale, sempre più alti valori morali all’interno delle nostre società all’insegna dei principi della pace, della democrazia, della libertà e della convivenza pacifica fra i popoli” ha concluso il sindaco. 

Il Sacrario degli Slavi di Sansepolcro è uno dei pochi presenti in Italia, insieme a Roma, Gonars e Barletta. Al termine della cerimonia, la delegazione ha visitato il Museo Civico di Sansepolcro.

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Commemorazione dei Defunti: le variazioni temporanee al traffico in un’ordinanza della municipale

Ordinanza della Polizia Municipale – Variazioni temporanee al traffico in occasione delle festività di commemorazione dei Defunti:


Per i giorni 31 ottobre, 1 e 2 novembre sarà istituito:

  • IL SENSO UNICO di marcia in viale Osimo, dall’incrocio con via dei Lorena verso l’incrocio con via Sinj;
  • IL SENSO UNICO di marcia in via Sinj, dall’incrocio con viale Osimo verso l’incrocio con via Boccaccio;
  • LA CHIUSURA dei due accessi che immettono nel piazzale antistante il cimitero;
  • LA CHIUSURA della strada via Ottorino Goretti all’altezza dell’incrocio con viale Osimo, con preavviso di “strada chiusa” all’altezza dell’aiola spartitraffico.
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Degrado stazione ferrovia Selci Lama: Veschi (FD’I) “situazione intollerabile, serve un intervento del Sindaco presso gli enti competenti, ma prima delle prossime elezioni”

Luciana Veschi, consigliere di Fratelli d’Italia chiede al Sindaco ed alla Giunta di conoscere se,dopo la propria interrogazione del settembre 2019, codesta amministrazione si è attivata ed eventualmente con quali modalità, al fine di sollecitare gli interventi necessari dinanzi alla autorità preposte per eliminare il degrado della Stazione ferroviaria di Selci Lama,ubicata all’interno del centro urbano della frazione,in totale stato di abbandono e circondata  da una vegetazione incolta che rappresenta la cartina di tornasole della incuria  che caratterizza il contesto urbano del nostro comune.

Luciana Veschi chiede altresì se la nostra Amministrazione si sia attivata presso gli Enti preposti al fine di  ripristinare la tratta ferroviaria Città di Castello- Sansepolcro sospesa dal 2017, visto e considerato che l’Assessore alle infrastrutture ed ai trasporti della regione Umbria Enrico Melasecche ha comunicato che  “grazie alla continua interlocuzione con Trenitalia, siamo riusciti a velocizzare di circa 20 minuti la tratta della ex- Ferrovia Centrale Umbra Città di Castello-Perugia-Ponte San Giovanni”. Con un “nuovo treno diretto” fra Città di Castello e Perugia (andata e ritorno) (con fermate a Trestina, Umbertide e Ponte Pattoli) in fasce orarie sia di andata che di ritorno di massimo interesse per l’utenza.

Alla luce della necessità di documentare la volontà della nostra amministrazione  di arginare l’ isolamento infrastrutturale del nostro Comune con i fatti e non con le solite e stucchevoli propagande pre elettorali, si considera doveroso intervenire presso gli Enti competenti in maniera incisiva e puntuale.

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